Transit

SalarioMinimo

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(Povertà)

Il numero che il #GovernoMeloni non dice è quello dei “nuovi poveri” (i vecchi fanno solo statistica?): sono 357mila, il che porta le famiglie in difficoltà assoluta a 2,18 milioni. I dati dell'#Istat non sono impietosi: sono peggio. Se si parla di “lavoro povero” -un operaio o simile- parliamo del 14,7% delle famiglie. Però guai a discutere di #salariominimo, che i politici della nuova destra di agitano, iniziano a graffiare il vetro.

In questo articolo trovate anche tutto il resto, compresa l'inettitudine del Governo, la disgrazia dei nostri ragazzi e bambini, l'inconcludente politica sociale di uno stato paralizzato dalla propria incompetenza e dal suo crasso fallimento.

#Calcutta, uno di quei giovani cantanti che vanno di moda, dice che “...sembriamo tutti falliti.” E' proprio così, ma per qualcuno non si tratta di mettere sulla tavola due (tre sono lusso) pasti al giorno, ma solo di far fruttare al meglio la propria, di miseria. Che è quella intellettuale, quella della delinquenza, dell'ipocrisia, del “gli altri si fottano.”

Mi sforzo, ogni giorno, di trovare qualche argomento più leggero, a proposito dell'Italia, ma è quasi impossibile. Questo è l'orribile verità. (D.)

#Blog #Italia #Povertà #Opinioni

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(Salari più bassi d'Europa)

Naturalmente i padroni sono divisi. E' logico che una dissertazione sul salario minimo non trovi tutti concordi quelli che devono pagare. Ma se è un discorso più complesso e che deve tener conto di centinaia di fattori (non solo detassazione e contratti regolari), è pur sempre abbastanza intuitivo: da trent'anni in Italia siamo pagati meno, a volte molto meno, che negli altri paesi del continente Europeo. Se perfino coloro che si muovono tra velluti e ville ci arrivano, allora è anche una questione mentale. Da molto tempo l'innovazione resta sulla carta, i diritti retrocedono, la sicurezza è praticamente inesistente (l'85% dei pochissimi controlli rileva mancanze in tutti i tipi di aziende), il lavoro nero/grigio è sempre preferito alle norme corrette. Non ci si muoverà mai se non si cambia la testa delle persone e questo, lo sappiamo, lo vediamo, è ormai come contare le stelle: impossibile. C'è la soluzione della continuità, ovvero perpetrare l'erosione del tessuto sociale debole a favore di quello alto -il medio è andato-: il che significherà una disgregazione infermabile. Potrebbe essere il programma di questo Governo e, forse, dei futuri. Di certo non ci stupiremmo. Stare immobili ci viene bene. Anzi benissimo. (A&D)

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Dieci righe 113

(Salario minimo)

Decisamente l'#Italia è un paese che tende a scansare le priorità, le emergenze. Il paragone che ci viene più semplice è quello delle transenne: ci sono città, in questo paese, dove vengono messe a segnalare un qualche lavoro in corso e ci restano fisse per anni, come il buco da riparare (in molti casi non è di più.) L' ennesima riprova, sulla pelle sempre degli altri, è rinviare ad Ottobre (a Novembre non si poteva, sembrava brutto) la “discussione” sul #salariominimo -(qui)–. Di certo non cambierà tanto, vista la quasi totale contrarietà di un Governo che non sta facendo nulla di concreto per i milioni di lavoratori che non riescono a sopravvivere. Non è di certo compito suo pensare a quisquilie come la povertà lavorativa, quella energetica, l'inflazione, il prezzo dei beni di prima necessità. Non scherziamo. Uno #Stato che si rispetti para il culo alla contrattazione sindacale (stendiamo il velo, per favore), alla domanda e non guarda su chi lucra per l'offerta, sempre bassa. Uno Stato serio non fa patrimoniali sui più ricchi. Ci vuole asserviti e muti, magari morti, che non pesiamo sulle pensioni. Chissà se coloro che continuano a difenderlo, dopo averlo votato, si accontentano delle briciole e di una vita difficile. Probabilmente sono così convinti da rasentare l'idiozia o di esserci già sprofondati da tempo. (A&D)

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Dieci righe 108

(Caporalato)

Prima la “Cooperativa” dei #ServiziFiduciari di #Sicuritalia. Adesso la #Mondialpol (qui). Da anni i lavoratori della “Sicurezza privata” sopravvivono al #caporalato, alle paghe praticamente da fame, alla disorganizzazione, alla mancanza di professionalità, a “responsabili” inetti ed arroganti. Naturalmente quasi del tutto inascoltati. Mentre un #Tajani qualsiasi liquida il discorso sul #SalarioMinimo con un idiota “...non siamo mica in URSS”, migliaia di famiglie diventano più povere, nonostante i loro componenti lavorino. Eccome, se lo fanno, in queste aziende: anzi, per poter arrivare a mille euro al mese bisogna distruggersi anima e corpo con gli straordinari. Ma manca sempre un pezzetto, al discorso. Quello degli appalti, dei clienti. A questi ultimi non frega nulla delle condizioni lavorativi di queste persone. Basta che il servizio si assicurato. Ed allora è un sistema che non va, che non potrà mai andare. Lavarsene, con accuratezza le mani, con la ipocrita solidarietà di facciata gli permette di alzare i profitti. Crediamo sia passato da molto il tempo della protesta. Ci dovrebbe essere quello di una vera rivoluzione. Ma con chi? (A&D)

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Dieci righe 48

Inflazione e caro vita

Sono anni che i #Salari Italiani non salgono. Anzi decenni. Mentre nel resto d'#Europa si è fatto qualcosa, anche (e spesso) sul #SalarioMinimo, da noi l'unica cosa certa è che tutti i #Governi parlano di crisi, una dietro l'altra. Intanto, come si può leggere (qui), in pratica più di metà del Paese non ce la fa proprio. Perchè la matematica non è un'opinione, purtroppo: se non guadagno di più e tutto, ma tutto aumenta, non ce la posso fare. Mai. Uno Stato che non tutela in questo senso i propri cittadini non sta facendo il suo dovere, ma ti chiede di fare il tuo e pure zitto. A me sembra ingiusto. Quello che mi aumenta la rabbia è la constatazione che certi discorsi, tutti insieme, oltre il proprio “stato sociale”, non li facciamo. Avanti straccioni, ma divisi. (D.)

#Blog #DieciRighe #Economia #Inflazione #Italia #Opinioni #Opinions

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Torno a buttare giù due righe di cui fregherà nulla quasi a nessuno (il Blog? Arcaico...). Non è invidia per nessuno, perchè è un sentimento che non mi appartiene, ma vedere che alcuni #CCNL vengono rinnovati con celerità, con determinazione ed io sono senza aumenti, senza adeguamenti, senza soluzioni economiche dignitose da sei (6) anni fa incazzare. Non arrabbiare, incazzare proprio. Tralascio volutamente gli atteggiamenti vessatori di alcune grandi cooperative di lavoro che, senza alcun pudore, si mettono di traverso dall'alto del loro numero di occupati (come e con che paghe non chiedetelo, si offendono), tralascio la praticamente nulla coesione da parte dei lavoratori quando si tratta di una protesta, di uno sciopero. E punto sul fatto che quelli stessi lavoratori si prestano a qualsiasi vessazione, perchè ha funzionato benissimo il gioco massacrante del ribasso, sia negli appalti, sia e soprattutto verso il concetto di lavoro giustamente retribuito. La verità è il ricatto: non fornendo, all'atto pratico, nessuna formazione, non chiedendo nessuna attitudine, nessuna professionalità questo viene perpetrato. La tua vita è loro, i tuoi turni li gestiscono in base alle esigenze delle ditte e a quelle dell'incapacità conclamata di persone che non lo sanno fare, il mestiere del coordinatore. E' quello che gli ipocriti chiamano “lavoro non qualificato”, ma che lo è lo stesso, un lavoro. Migliaia e migliaia di donne e uomini che si sbattono per ore ed ore, che non hanno i soldi nemmeno per arrivare al 10 del mese, non alla fine: che sono invisibili, nonostante la pandemia, nonostante la stragrande maggioranza di loro faccia il suo “dovere” ed abbia a che fare con la gente, il pubblico, le persone. Eppure non si sente una mosca una che dica qualcosa. Ci sono sempre quelli che lo sanno e cercano di darsi da fare, di cambiare, ma sono pochissimi e, spesso, sfiancati. Sei anni, una pandemia, una guerra, crisi vere o presunte abbattono chiunque. Questo è sfruttamento, lo capirebbe anche chi ha tutto l'interesse a che non se ne parli, mai. Tollerato in nome di un liberismo assurdo ed inumano. Questo non sembri il solito e reiterato lamento per uno scopo politico (anche se il discorso sul #salariominimo si è iniziato a farlo), ma è un appello a guardare questi lavoratori per quello che sono: persone che, come tutti, devono vivere con dignità, non appesi ad un filo sottile come quello dei subappalti, che devono pagare tutto come tutti e non vedono un soldo in più dal 2016. Chiedere se sia giusto è retorico. Mi rendo conto di aver fatto un pistolotto anche di martedì. Ci vuole un altro caffè, mi sa.

#transit #blog #lavoro #sfruttamento #CCNL #italia #personal #personale

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