Transit

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(Europee)

“La differenza tra una democrazia e una dittatura è che in una democrazia prima voti e poi prendi gli ordini; in una dittatura non devi perdere tempo a votare.” (Charles Bukowski)

E chi se ne fotte, se a votare non ci andate? E chi se ne sbatte se c'è una scusa per fare una cosa e mille per non farla? Ma chi se ne frega delle guerre nel mondo o di chi non ha né pranzo né cena? L' evoluzione ci ha dotati del “libero arbitrio”, anche se nessuno, soprattutto a scuola, non ci spiega che cosa sia e quanto è importante.

Nessuno mi paga (ad una certa età si mercenari su tante cose, sappiatelo) per convincere nemmeno un ubriacone a bere di più. Che le #ElezioniEuropee siano la scusa perfetta per tornare a togliere la polvere dall'ombelico che guardiamo ogni giorno e che si chiama #Italia è certo. E non mi pagano nemmeno per ascoltare tutti i difetti della #UE, tutte le notizie che ci vogliono fare guerra a destra ed a manca o quelle sull'immobilità nei confronti della #Palestina (tanto a leccare i piedi ad #Israele siamo maestri.)

So, come sanno tutti, Tutti sappiamo tutto (a parte tacere). So che io farò come sempre e me ne vado a fare due passi fino al seggio. Per mettere una, due o tre “X” non ci vuole un genio. Perciò ce la posso fare. Poi caffettino in qualche bar carino, che le anime belle che scrivono sui Blog fanno così. Quei segni andranno a favore di chi mi pare. Come ho già scritto (non siete stati attenti, nel passato, lo so) senza più alcuna bandiera, né tessera, né -tantomeno- qualcuno che mi fa sentire in colpa per questo o quel difettino che si ha in politica.

Se vi sembra l'enunciazione dell' “Edonismo Reaganiano” che fu (l'età di cui sopra fa scherzi) e della rinuncia per pigrizia, vi sbagliate, ma pure de brutto. E' una cosa molto più semplice. E' continuare nell'illusione di pensare un po' per i fatti miei. Stessi fatti che mi tengo, con manicale ossessione, per me e i miei cari. Quelli sono importanti. Altri molto meno, a questo livello, non umanamente.

Quella mezz'oretta, Sabato, la dedico a chi farà lo stesso. Agli altri auguro un fine settimana di sole e caldo, al mare o in montagna. Vorrei raccomandare, quando vi troverete intruppati sulla battigia o su qualche sentiero ormai circondato di immondizia, di ridere nei confronti di chi ancora crede in certe cose. Fatelo con gusto. Però io in coda non starò e sorriderò lo stesso. In faccia a un sacco di gente.

#ElezioniEuropee2024 #Opinioni #Blog

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(Salari)

Ormai non c'è nemmeno da fare dei distinguo sulle fonti o cercare di trovare chi è palesemente schierato con il liberismo “all'italiana”: i salari crescono dell'1% in trent'anni. Qui. Nel resto dell'Europa questo dato è al 32,5% mediamente (i dati li trovate qui). Una soluzione sarebbe, tanto per annoiarci, il salario minimo. Oppure capire chi e cosa ha permesso, in questo arco temporale, alle aziende -di tutte le dimensioni- di potersi permettere di fare ricadere che questa miseria sulle retribuzioni dei dipendenti.

Semplicemente gli imprenditori guadagnano e i lavoratori no. Non tutti e non sempre, ma su questi numeri non si va per il sottile. Uno Stato non è composto solo da contratti degni ed impresari illuminati -sic-, ma dal totale dei suoi cittadini, senza alcuna distinzione di comodo.

E altrettanto semplicemente balza in testa la consapevolezza che i sindacati non sono sati in grado, o non hanno voluto, fare quasi nulla. Con gli slogan non si mangia: almeno i lavoratori, forse i sindacalisti sì. Perchè non è possibile che in tutti questi anni si arrivi a dati così disastrosi, così avvilenti, così gravi.

Tutto può influire, concordiamo: dall'inflazione, alle politiche sociali errate, alle concessioni sempre più ampie al privato (sanità, per dire), perfino al cambiamento climatico. Ma l'immobilismo fattuale delle sigle sindacali ricade su chi deve far quadrare i conti, quindi su tutti.

A forza si continua a cianciare di unità dei lavoratori, della loro ormai flebile voglia di appartenenza, della scarsa attitudine all'impegno. Ma che si vuole ancora? Che oltre a fare quasi la fame ci si schieri con organizzazioni che alimentano una protesta che non porta da nessuna parte?

Chi scrive ha creduto e crede ancora fermamente nell'idea del sindacato, ma è ormai disilluso, ormai è francamente critico, almeno per quanto riguarda le tre sigle maggiori. Se c'è una fievole -purtroppo- voce che si può sentire è quella delle organizzazioni di base. Perlomeno si intravede quel desiderio di lotta dal basso, dal lavoro, dalle mani che altri hanno barattato con inutili e vaghe contrattazioni di palazzo.

E' amaro arrivare a tali considerazioni, soprattutto per coloro che stanno a galla con quei contratti che non mettono mai nella somma la dignità delle persone. Firmati anche da signori che si animano per risultati che non si possono che definire ridicoli, ma che fanno tanto chiasso e vanno bene per i post sui social.

Nel mentre, senza nessuna forma di almeno posticcio ravvedimento da parte dei soggetti di cui sopra, milioni di italiani scivolano nell'oblio, nella povertà e nell'insoddisfazione. Certamente sarà un problema che si affronterà, dato il notorio interesse per tali argomenti da parte dei Governi e delle istituzioni economiche italiane. Tempi previsti non pervenuti. Auguri. (D.)

#Blog #Italia #Economia #Salari #UE

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Dieci righe 100

(Grecia)

L' occhio cade lì, sulle percentuali dei “partiti” di estrema #destra. Senza ascoltare i gufetti nostrani, pronti a discutere ancora di #Tsipras (come se loro non fossero nostalgici del pelatone), si rinnova la deriva che in quasi tutta #Europa vede i rappresentanti delle idee xenofobe, omofobe e razziste raccogliere molto più delle briciole (qui). C'è perfino chi ha a capo uno che sta in galera.

Sembra che il continente sia molto, ma molto spaventato dai cambiamenti epocali in atto: come sempre, questi non possono essere indolori, non si assorbono i colpi della storia facendo un'opposizione violenta da “difesa delle radici.” Questo è quello che deve preoccupare oltremodo. l' incapacità conclamata di comprenderli, questi cambiamenti. Unita, ed è chiaro, ad una reazione politica globale assolutamente inadatta. Non si può pretendere dai cittadini, almeno non da tutti, di essere realisti e comprensivi di tutto ciò senza darne l'esempio ai livelli cossidetti alti. Lampante che, poi, le frange più arroganti ed ignoranti si facciano largo con facilità. Resta da comprendere quando e come la #UE saprà valicare questa montagna di insensatezza culturale che non offre molti appigli. Certamente dovrà fare molto, ma molto di più di quello che offre in questi mesi disastrosi, che si chiudono sempre sulla pelle dei più deboli. (A&D)

#Blog #DieciRighe #Grecia #UE #Opinioni

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Dieci righe 95

(Migranti)

Perchè? Per cosa? (Qui)

A volte ci chiediamo, consapevoli della nostra pochezza e del fatto che scrivere in #Internet non cambia proprio nulla, quale possa essere il destino dell'idea che abbiamo dell'umanità. Un'idea che appare, a molti, troppo astratta, troppo benevola per convivere con la realtà. Ma è proprio questo il punto: l'umanità è il totale delle idee e delle azioni che mettiamo in pratica verso gli altri, verso tutti gli altri. Passa attraverso qualsiasi atteggiamento, in qualsiasi luogo frequentiamo (sì, anche al lavoro), con chiunque si ponga in contatto con noi, in ogni momento, anche in una discussione tra marito e moglie. Dove si perde, di continuo? In quale attimo esatto finisce? Con quale pensiero distorto ed egoistico, ipocrita, duro e spietato finisce? Dove svanisce in nome e per conto di una presunta “supremazia” che è stata inventata di sana pianta per arricchire gente che è nata esattamente nella stessa maniera di coloro che si reputano senza valore? Perchè continuiamo a digitare tutti questi punti interrogativi? Perchè le risposte sono sempre le stesse e valgono sempre meno? (A&D)

#Blog #DieciRighe #Migrazioni #Migranti #UE

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Dieci righe 26

Le #migrazioni non sono un fatto nuovo. L' urgenza di dare risposte concrete ed umanamente accettabili velocemente, come si augura #SergioMattarella (qui) suona, mi si permetta, un po' banale e con un tempismo piuttosto macabro. Non che la cosa sia nuova. Con accenti diversi, un impegno davvero risolutivo da parte della #UE e dei paesi più coinvolti è espresso da anni e non solo dai #Governi. Quello che perplime è che si debba sempre, ma sempre arrivare a contare decine di morti per (ri)aprire gli occhi su un fenomeno di cui solo la parte finale, quella di questi viaggi disumani, viene rimbalzata sui media. La verità, la sappiamo tutti, è la mancanza di equità sociale, economica. Un problema complesso e mondiale, che va risolto da tutti gli Stati. Un problema che interroga chiunque, senza distinzione alcuna. Le risposte non possono aspettare, nemmeno un solo giorno in più. (D.)

#Blog #DieciRighe #Migranti #Cutro #Italia #DirittiCivili #DirittiUmani #Opinioni #Opinions

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