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Economia

Dieci righe 40

Lo scrivo una volta e basterà: non sono Laureato, ho un diploma superiore e lavoro da più di trent'anni, quasi sempre facendo altro rispetto a ciò che ho studiato. Lo affermo per sgombrare il campo e lasciarlo sempre a chi ne sa più di me. Imparare più che si può, sempre. Ma anche esprimere un'opinione, se mi va. E, quindi, da “non economista” mi sto chiedendo come mai siamo molto tempestivi nel salvare le #banche (qui), ma non altrettanto a pensare a chi in quelle banche deve, obbligatoriamente, metterci i soldi. Ovvero come mai non c'è questa fretta di ridiscutere i #salari, distrutti dalle “crisi” economiche ricorrenti, dall'#inflazione, dal sistema sbagliato del #capitalismo? Com'è che nessuno si precipita a mettere in salvo gli ultimi, i lavoratori #poveri, i pensionati? Non sarà che questi devono pagare e tacere perchè, comunque, si dica che evitiamo cose peggiori? Non sarà che il mondo è sbagliato? Chiedo a chi è preparato, ovviamente. (D.)

#Blog #DieciRighe #Economia #DirittiCivili #Italia

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Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com

Nel biennio 2021 – 2022 i salari sono scesi del 3,1% in Italia. Se non si comprende che il problema investe tutti allora il vero guaio è questo. Ad essere complottisti (sic) si potrebbe vedere un disegno, dietro a tali dati: quello, essenzialmente, di spazzare via il surplus delle persone, quelle più deboli, più attaccabili.

Per mia natura rifiuto una spiegazione così cinica e, mi auguro, improbabile, ma la storia economica liberista e capitalista dell'ultimo secolo si è fondata sul sistematico accumulo di beni nelle mani dei pochissimi che sappiamo. Così come sappiamo che questi fatti sono stati ampiamente diffusi e non solo dai partiti che, a Sinistra, vogliono stare dalla parte di coloro che stanno affannando. Molti economisti, e non solo quelli giovani, stanno ammonendo su un crollo di questa economia insostenibile per l'uomo ed il pianeta. Quindi, niente di nuovo. Quello che non si sradica è la pervicacia con cui questa ideologia ha intriso ogni ambito del nostro vivere: inconsapevolmente, o meno, facciamo parte di un sistema talmente ramificato da essere invisibile, in cui cadiamo (ed a cui cediamo) senza resistenza.

“Anche l'operaio vuole il figlio dottore”, cantava Paolo Pietrangeli ed ancora così, ancor di più. Per giustificarci ci sono milioni di frasi e pensieri e non tutti, per forza, errati. Essere umani è anche divenire egoisti. Quello che continua a latitare è un afflato di comunità, un unirsi per scopi comuni di comune crescita. In Italia, poi, che non ha mai brillato per tali prospettive, “sedersi ed aspettare” che altri si sporchino le mani è un classico. Quando scrivo queste banali riflessioni mi metto tra “...coloro che son sospesi”, avendo ben chiaro il fatto che avrei dovuto, dovrei e dovrò fare molto di più. Intanto, liberissimi, banche, governi e affaristi ci stanno massacrando ogni ora che passa. Ci stanno dicendo senza velature che non contiamo un cazzo e che sfogarci sui social a loro va benissimo.

Importante è che ricordiamo che città e piazza non vanno sporcate, non si deve urlare per non disturbare i nostri vicini ipocriti e contenti dell'andazzo. Sia mai, lo scrivo sempre. Sia mai che a sbattere contro il muro ci svegliamo tutti, ma tutti tutti.

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