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from mydiary, I am Shiva

Il bene più prezioso nella vita è il Tempo, e la maggior parte delle persone non se ne rende conto. La cultura occidentale é troppo materialista, e sulla scala dei valori, talvolta le persone medie neanche lo considerano, il tempo.

I beni materiali e il denaro (che é una grandissima invenzione) sono solo strumenti. La maggior parte delle persone non le considera strumenti, ma dedica la maggior parte delle proprie energie e del proprio tempo in funzione di queste.

Non sono gli strumenti a renderci felici, appagati, soddisfatti, realizzati... ma l'uso che ne facciamo...

Ho suddiviso il tempo a disposizione in una vita in decenni, ecco come la vedo io:

0-10 É il periodo dell'infanzia, la felicità é influenzata dall'ambiente che abbiamo intorno, quindi non ne abbiamo il controllo, se siamo fortunati a crescere in un ambiente sereno e positivo é una gran fortuna e dovremmo essere grati da grandi a chi ce lo ha permesso. In questa fase si imparano le basi della vita, ed é importante ricordarsi sempre della nostra infanzia, perché le fondamenta di chi siamo e chi saremo derivano da qui.

10-20 É la fase che prendiamo la vera consapevolezza di noi e aspettiamo di diventare grandi, pianificando i nostri sogni, e chi vorremo essere: quando sarò grande farò questo, vorrò essere cosi etc etc É molto importante non dimenticarsi le nostre ambizioni adolescenziali e rielaborarle e cercare di realizzarle nelle fasi successive...

20-30 É la fase delle esperienze, finalmente siamo grandi, non abbiamo scuse, in questa fase possiamo veramente sperimentare e cercare di inseguire i nostri sogni e le nostre ambizioni. Avere qualcuno che ci sostenga, ci guidi, ci stimoli ecc é importantissimo. Spesso i genitori non lo capiscono, e anche se con buone intenzioni, danno consigli sbagliati ai propri figli mostrandogli una strada da seguire che spesso non combacia con i loro sogni e le loro reali ambizioni. Un genitore deve essere in grado di capire il potenziale dei propri figli e cercare di aiutarli ad imboccare la loro strada. Un genitore non deve ne illudere i propri figli che possano realizzarsi senza grossi sacrifici; ne deve distruggere i loro sogni convincendoli che sono irrealizzabili.

30-40 In questa fase abbiamo scelto la nostra vita e la stiamo costruendo. Abbiamo le capacità e le energie per farlo. In questa fase pensiamo anche al nostro futuro e possiamo investire per il nostro futuro in tanti modi: avviando progetti, intraprendendo una carriera, formando una famiglia, costruendo, risparmiando ecc Piantiamo i semi, qualcuno germoglierà, qualcuno crescera e qualcuno un giorno darà dei frutti... Io mi trovo in questa fase

40-50 Proseguiamo la nostra vita, e i nostri progetti, magari qualcuno nuovo, e nuove opportunità si apriranno. In questa fase dobbiamo considerare bene il nostro tempo, dando un giusto equilibrio tra le nostre priorità: lavoro, famiglia, tempo per se stessi, investimenti, progetti, cura del corpo, cura della mente, spiritualità ecc ecc
É un ottimo decennio perché siamo al culmine del nostro potenziale

50-60 Come per il decennio precedente continuiamo a costruire la nostra vita, ma con un po meno di energie e un po meno di abilità. Anche se più saggi, siamo un po meno di prima, é iniziato anche se leggermente il declino.

60-70 Dovremmo iniziare a vedere i frutti del nostro lavoro, che siano i niposti, rendite (pensione o investimenti), una bella casa ecc ecc Tendenzialmente abbiamo più tempo e piú comfort; ma le energie sono di meno; ormai la competizione non fa piú per noi. Possiamo fare tante cose, ma per tante altre ormai si é chiusa la finestra; quello che é fatto é fatto, il momento di costruire per il nostro futuro é finito, ora possiamo pensare al futuro dei nostri figli o nipoti

70-80 La vecchiaia é arrivata e dobbiamo accettarlo. La vita prosegue ma le cose a cui poterci dedicare sono limitate: condividere la propria saggezza e le proprie esperienze, la spiritualità, la cultura, la meditazione, il benessere personale ecc

80-100 Il tempo è finito, ogni giorno è un giorno in più.

La morale di questo pensiero é la consapevolezza della preziosità del tempo che abbiamo a disposizione in una vita.

 
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from cosechehoscritto

Forse è il fatto di usare un device a inchiostro elettronico per navigare, viene meno una parte di “intontimento” da luce che i normali monitor mi danno, ma mi rendo conto quante volte la mia navigazione si allunghi nel tempo perché una parte di me sta cercando una notizia in rete che non esiste

giro sui giornali, vado nei forum, salto da una piattaforma all'altra, apro e richiudo i post, gli articoli con un senso sempre più crescente di inappagamento, come se da qualche parte, nascosta su internet, ci fosse la notizia risolutiva, l'informazione che cambierebbe davvero qualcosa, ma io non riuscissi a trovarla

è una sensazione di fastidio e di debolezza: scorro centinaia e centinaia di titoli civetta che mi promettono frammenti di informazione su questo o quell'argomento, ma il loro scopo è quello di intrattenermi per un po', non di darmi qualcosa di sostanziale, capace di cambiare la mia visione del mondo

giro in una rete che è rimpinzata di conoscenze, ma queste conoscenze sono progettate per non disturbarmi, non richiedono – in genere – da parte mia un impegno eccessivo per essere assorbite o – quando lo fanno – non mi interessano

non è soltanto l'annichilimento da troppa informazione, è come il modo di comunicare sta cambiando per adattarsi a soglie di attenzione sempre più basse e a un ciclo di rinnovo dell'informazione spasmodico e irragionevole

dopo un po' mi rendo conto di questo, prendo consapevolezza di essere in rete a consultare un menù di cibi senza fine, dove i cibi sono poco nutrienti, poco dietetici e soprattutto che il ristorante è progettato per non darmi mai il senso di sazietà, che lo scopo del ristorante è ridurmi a un senso di appetito inestinguibile

 
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from mydiary, I am Shiva

Shiva è una delle divinità principali nell'Induismo. Nell'Induismo ci sono migliaia di divinità, tra le principali ci sono quelle della Trimurti: Brahma, il Creatore Vishnu, il Conservatore Shiva, il Distruttore (o Trasformatore)

Anche se a noi occidentali questa religione può apparire molto lontana dal nostro modo di vedere le cose, in realtà il concetto che sta dietro la Trimurti è universale, e può quindi essere applicato ovunque e in ogni sistema.

Un'esempio pratico renderà più chiaro il concetto che ne sta dietro prima di qualsiasi spiegazione o approfondimento.

Immaginiamo una famiglia che ha bisogno di costruirsi una casa per iniziare una nuova vita in serenità; in questo caso nella costruzione di una casa laddove non c'è niente è una nuova Creazione, quindi la manifestazione di Brahma il Creatore. Negli anni e decenni successivi, la casa dovrà essere mantenuta, ampliata, migliorata insomma; bhè questa è opera di Vishnu il conservatore. Infine dopo molto tempo, forse secoli quella casa sarà talmente malmessa che non converrà più lavorare per mantenerla, perché magari piove dal tetto, ma anche se rifacciamo il tetto l'acqua entra comunque dalle finestre, il pavimento è rotto quindi passa l'umidità, l'intonaco cade e l'impianto idrico perde acqua e dovremmo fare delle nuove tracce per ripristinarlo; anche l'impianto elettrico non è più in grado di funzionare bene. A quel punto sarà più conveniente demolire tutto e ricominciare da capo; è qui che si manifesta Shiva!

Sintetizzando molto: La parola Trimurti deriva dal sanscrito e significa “tre forme” (tri = tre, murti = forma, incarnazione). Queste tre divinità simboleggiano il ciclo eterno dell'universo: 1. Creazione (opera di Brahma), 2. Conservazione (opera di Vishnu), 3. Distruzione e rinascita (opera di Shiva).

Anche la vita stessa se ci pensiamo è una Trimurti: Nasciamo, Cresciamo, Moriamo.

Possiamo applicare questo concetto base a ogni cosa, non dobbiamo essere induisti per capirlo!

Il motivo per cui io sono attratto da Shiva non saprei spiegarlo. Generalmente Shiva è un entità più maschile, mentre Brahma e Vishnu sono manifestazione più vicine alla femminilità (la donna crea la vita e alleva), ma definirmi adoratore di Shiva in quanto maschio sarebbe una banale generalizzazione sbagliata. Fatto sta che da sempre, fin da bambino, quando vedo qualcosa che proprio non funziona naturalmente penso che debba essere sostituito con qualcosa di nuovo ed efficiente.

Sia chiaro, solo quando qualcosa proprio mal funziona deve essere sostituita con qualcosa che invece funziona; ideologicamente infatti a me non piace per niente il consumismo, e trovo più sano un sistema dove le cose si fanno per durare ed essere riparate. Ma quando si arriva al punto che non c'è più niente da fare, bhè bisogna farsi coraggio e abbattere.

 
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from RenosGroup

Everything You Need To Know About Roll-On Perfumes

Do you know that perfumes have been used in India for more than 4000 years? Roll on perfumes are also quite popular and were first invented around the mid-20th century. Its design is very similar to a ball pen. They can be used on places like wrists, behind your ears, on your throat, and much more. Let’s find out more about roll-on perfumes.

What makes roll-on perfumes desirable?

Roll on perfumes are quite helpful for applying to the desired parts of your body. They are available in various fragrances, and you can choose one that truly speaks your language. The fragrance will last for a long time when you rely on them, and this will help you feel refreshed throughout the day. You can use them in just the amount that you want. They are quite convenient, especially for those who are always on the go, as they are less likely to leak and will not spoil your things when you are traveling. You can find various fragrances for men and women from the most trusted brands.

Applying the roll on perfume

Roll on perfume bottles can be applied on various body parts such as wrists. Just apply it on one wrist and rub the wrists together. You can also apply it behind your ears or your neck so that anyone standing near you will be captivated by the mesmerizing fragrance. You can also apply some roll-on perfume on your collarbone and your inner elbows. The back of the knee is also a great place for roll-on perfume application if you want a soft fragrance.

Why choose a roll on perfume

Roll on perfume is suitable if you want to precisely apply the fragrance to the pulse points. So, the fragrance will only be applied to the place that you like. It is quite long-lasting as the fragrance will be applied to just the desired places. Hence, it will last for a long time. When you are trying to refresh your perfume in public, you can be discrete about it when you have a portable roll-on perfume with you. It will just hit the right places no matter where you are.

About House of EM5:

House of EM5 is one is the most reputable websites that you can head to if you are looking for roll on deodorant for men. These perfumes can be a great addition to your everyday routine and they have various options available on their website.

To shop for roll-on perfumes, visit https://www.houseofem5.com/

Original source: https://bit.ly/46HS27c

 
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from RenosGroup

Why are Perfumed Roll Ons Perfect for Everyone?

The use of perfumes, deodorants, and other fragrances is quite essential these days. Smelling awful is not a good sign. Whether you are going to school, college, or your workplace, no one would prefer being around you if you kept smelling all sweaty and unpleasant. Therefore, these fragrances are essential because they cover your body odor. Now, there are ways to apply a fragrance. For instance, you can spray or rub it on your skin (perfumed creams). But there is one more way to smell good, i.e., by using a body roll on perfume. These are among the most popular ways of applying a fragrance.

Compact Design:

Body roll ons are available in small and compact sizes. These compact perfumes are easier to carry, hold, and apply. So, even if you are traveling and do not want to take the big perfume bottles with you, you can go with these perfumed body roll ons. They can even fit in your pockets.

Long-Lasting:

You can experience many advantages after choosing a roll on perfume for women or men. One of the biggest advantages is its long-lasting effect. Perfumed roll ons last a bit longer than others. They can even make you smell good for various hours. Moreover, if you can carry them around with you, you can reapply them whenever you want. This way, roll ons make you smell good all day and night. Hence, it is one good option to consider.

Which perfumed roll on to choose?

Using roll ons is a way to unveil the luxury. You get to smell captivatingly good for all day and night. However, there are some things that you need to pay attention to while buying perfumed roll ons. First, make sure that these roll ons do not contain any alcoholic ingredients. After this, check the hypoallergenic characteristics of the products. Also, it will be good to go with vegan perfume body roll ons that do not harm any life while in production and use. These factors are enough to help you get the best perfume body roll on.

About House of EM5:

You should check out House of EM5 if you are looking for an excellent roll on deodorant for women and men. The collection from this brand is quite enticing. You will fall in love with fragrances, product designs, ingredients, and everything else associated with it. So, make sure to go to House of EM5.

Check out more details at https://www.houseofem5.com/

Original source: https://bit.ly/46LblfO

 
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from Scary Worlds

Laura Pausini ha rovinato una canzone di Grignani con la smania di cambiare il genere dei personaggi.

“Magari resta qui per questa sera, ma no che non ci provo stai sicura. Può darsi già mi senta troppo sola, perché conosco quel sorriso ...

E c'è una cosa che io non ti ho detto mai I miei problemi senza te si chiaman “guai” Ed è per questo che ti vedo fare il duro In mezzo al mondo, per sentirti più sicuro E se davvero non vuoi dirmi che hai sbagliato Ricorda, a volte un uomo va anche perdonato E invece tu, tu non mi lasci via d'uscita E te ne vai con la mia storia tra le dita

Ornella Vanoni ha mantenuto il genere al maschile. Poteva farlo anche Pausini.

Così invece ha reso la canzone ambigua e si vede la forzatura da lontano perché si stravolge il significato.

La canzone originale parla di un uomo che viene lasciato dalla donna, Pausini ha cercato maldestramente di fare la donna lasciata dall'uomo.

Il ritornello però casca, perché non ha senso dire “se non vuoi dirmi che hai sbagliato, ricorda che un uomo va anche perdonato”. Ma se parli a uno che ti sta mollando, devi perdonarlo pure? Noi qua boh.

I casi sono due: o si canta l'originale, o si modificano le rime. Anzi no. Si evitano le cover e si compone un'altra canzone con le proprie forze.

#musica #amore

 
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from Bymarty

✍️La leonessa e l'avvoltoio

Era un giorno come tanti... Il morso fu breve… ma il dolore rimase per giorni. Una giovane leonessa era stata attaccata da un serpente velenoso mentre cercava di proteggere i suoi cuccioli. Tornò ferita, zoppicante, con la febbre negli occhi e l’anima a pezzi.

Ma invece di accoglierla, il branco la respinse. — “Non vogliamo essere contagiati,” dissero alcuni. — “Sarebbe meglio che si allontanasse,” mormorarono altri, evitando il suo sguardo.

Così la leonessa se ne andò. Sola. Smarrita. Non per il veleno. Ma per l’abbandono.

Il morso aveva lacerato la carne. Ma fu il rifiuto a spezzarle il cuore.

Trovò rifugio in una grotta lontana, dove ogni notte tremava, non solo per la febbre… ma per la solitudine.

Col tempo, la zampa si infettò. Mangiava a fatica. Dormiva a stento. Il suo ruggito si affievolì. Solo un avvoltoio ogni tanto la raggiungeva.

Un giorno, quell’avvoltoio tornò al branco e disse: — “Respira ancora… ma è debole. Non riesce più a cacciare, né a muoversi. Ha bisogno d’aiuto.”

Lo ascoltarono tutti. E ognuno trovò una scusa. — “Devo nutrire i miei cuccioli…” — “È troppo lontano…” — “Non ho tempo…”

L’avvoltoio tornò, con le ali vuote. E il cuore in frantumi.

Passarono le settimane. Finché, in una sera grigia, riapparve con la notizia che nessuno voleva udire: — “La leonessa… è morta.”

Silenzio. Chi cacciava, si fermò. Chi dormiva, si svegliò con il cuore contratto. Chi allevava i piccoli, abbassò lo sguardo senza parole.

E allora sì… Corsero tutti verso la grotta.

Piangendo. Gridando il suo nome. Implorando di essere arrivati in tempo.

Ma della leonessa non c’era più traccia. Solo un’eco fredda.

E una frase incisa con un artiglio tremante sulla roccia:

“Quando sei viva, nessuno attraversa la giungla per aiutarti… Ma quando muori, scalano le montagne per piangerti. La maggior parte delle lacrime versate su una tomba… non nascono dall’amore. Nascono dalla colpa.” (Anonimo)

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from Novità in libreria

Anche fra questi aggiungo i libri religiosi arrivati dal carico San Paolo.

NARRATIVA:

  • VERRÀ L'ALBA, STARAI BENE di Gianluca Gotto (Mondadori). Ecco un vero fenomeno editoriale, i cui romanzi e libri di auto-aiuto vanno a ruba. La protagonista Veronica, spinta dal troppo dolore, decide di ricominciare tutto dall'altra parte del mondo, in Australia. Nonostante il successo della carriera, però, Veronica si ritrova comunque tormentata dalla sofferenza del passato, fino all'incontro con un'altra anima solitaria come lei. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL TREDICESIMO DONO di Joanne Huist Smith (Garzanti). Una vedova con tre figli, nei tredici giorni prima di Natale, riceve altrettanti regali, uno al giorno, da un misterioso benefattore. Un racconto di bontà disinteressata, di gentilezza e di generosità. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA FULIARA di Anna Chisari (ancora per Garzanti). La storia di una donna, nella Sicilia dell'800, una “mavara” che decide di diventare una fattucchiera, scagliando una maledizione sulla stirpe dei Baruneddu. Una saga familiare al femminile, ambientata in un mondo in cui, per una donna, è difficile dire “no” ai “masculi” senza conseguenze. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA VITA IMMAGINATA di Andrew Porter (Feltrinelli). Il protagonista, abbandonato dalla moglie e dal figlio, si mette in viaggio per indagare su un altro abbandono: suo padre infatti, dopo uno scandalo, è scomparso. Ogni tappa del viaggio disvela un tassello del passato, ma anche un frammento di senso per la vita del protagonista. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA SEMINATRICE DI CORAGGIO di Antonella Desirèe Giuffrè (Tre60). Nella Sicilia dei primi anni del '900, durante la Prima Guerra mondiale, un gruppo di donne si fa carico di mandare lettere ai soldati per conto della popolazione analfabeta: la Federazione nazionale delle Seminatrici di coraggio. La protagonista di questo romanzo storico al femminile, grazie all'incontro con questa associazione, riesce a lottare per le donne del suo paesello e per i loro diritti. Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre in tema di saghe storiche femminili, ecco LE AMICHE DELL'ATELIER FRANCESE di Ruth Kvarnström-Jones (Editrice Nord). A Stoccolma, in Svezia, un imprenditore cerca di aprire il primo grande magazzino del paese. Märta Eriksson si rende subito conto che la chiave per la riuscita del progetto è uno staff efficiente e preparato e, dopo aver gestito con successo il Grand Hôtel (vedi il precedente libro della stessa autrice: LE FORMIDABILI DONNE DEL GRAND HÔTEL), riesce a reclutare un gruppo di donne agguerrite e affiatate. Ma il primo conflitto mondiale incombe, e la storia personale di Märta si intreccia con la grande storia. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA PRESA DEL POTERE IN AMERICA E COME ANDÒ A FINIRE di Enrico Deaglio (Marsilio). Una sorta di edizione ampliata di HO VISTO COSE CHE VOI UMANI, un romanzo in cui un bibliotecario italo-americano indaga le ragioni profonde di ciò che sembrava impossibile sarebbe accaduto: Donald Trump, nonostante i fatti del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, è stato rieletto ed è tornato al potere, con Elon Musk al suo fianco. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA MORTE DI AUGUSTE di Simenon (Adelphi). Alla morte di Auguste Mature, i suoi tre figli si accapigliano attorno al testamento, che mette in palio un piccolo tesoro, ovvero il ristorante parigino che Auguste aveva costruito dal nulla in 50 anni di sacrifici. Un romanzo sui rapporti familiari tossici e sulle Halles, il quartiere del celebre mercato all'ingrosso di alimentari di Parigi, ricco di caratteristici volti, odori e rituali, che va scomparendo con l'avanzare della modernità. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL FANTASMA E LA SIGNORA MUIR di R.A. Dick (Astoria). La vedova Lucy Muir, ha l'occasione di sfuggire alla tirannia della suocera e della cognata, andando a vivere in un cottage dall'affitto inaspettatamente economico. Il motivo è che il cottage è infestato dal fantasma del capitano Gregg, che non sopporta estranei in quella che era casa sua. Tuttavia la signora Muir non è minimamente spaventata dallo spettro, e trova, anzi, l'irruente compagnia del defunto capitano piuttosto piacevole... Per saperne di più: scheda libro.
  • LA FAME DEL SUO CUORE di Antonella Ossorio (Neri Pozza). Il romanzo di Alexe Popova, che uccise trecento uomini al fine di salvare donne e ragazze dalla violenza maschile. Per saperne di più: scheda libro.
  • STORIA DI UNO SPIANTATO di George Orwell (Il Pellegrino). Un giovane inglese, senza un soldo in tasca, cerca di sbarcare il lunario tra Parigi e Londra. Un romanzo con forti tratti autobiografici, pubblicato da Orwell per la prima volta nel 1933. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • DIABOLICUM di Charles Macklin e Joe Grimaldi (Longanesi). Un mistery pieno di complessi enigmi che il lettore stesso è chiamato a risolvere, ambientato nelle nebbie londinesi dell'età vittoriana. Per saperne di più: scheda libro.
  • SENZA USCITA di Lee e Andrew Child (sempre per Longanesi). Jack Reacher si sveglia rinchiuso e ammanettato, in balia di un rapitore che gli chiede conto di un incidente di cui Jack non ricorda nulla. Per saperne di più: scheda libro.
  • QUI TUTTI MENTONO di Shari Lapena (Bollati Boringhieri). La scomparsa di una bambina getta il quartiere nel caos. I due detective incaricati delle indagini, però, si accorgono che in quella strada ben pochi dicono la verità... Per saperne di più: scheda libro.
  • PIÙ IN LÀ DEL NULLA di Jeffrey Deaver (Rizzoli). Il fiume Never Summer rischia di causare un'alluvione nella cittadina mineraria di Hinowah. Colter Shaw, fratello dell'ingegnera civile Dorion, che è impegnata a gestire l'emergenza, si rende conto che l'argine potrebbe essere stato fatto saltare di proposito... forse c'entrano le voci riguardanti un giacimento di litio nel sottosuolo di Hinowah. Esiste un piano diabolico per sfruttare la catastrofe naturale? Per saperne di più: scheda libro.
  • Per la Giunti, ecco una serie di piccoli libretti gialli britannici a firma di Matthew Costello e Neil Richards: la serie de I MISTERI DI CHERRINGHAM. Sono 5 gialli tipicamente inglesi che si leggono in poche ore. Ecco i titoli, nello specifico, in ordine: MORTE SUL TAMIGI (scheda libro), I SEGRETI DI MOGDON MANOR (scheda libro), ASSASSINIO AL CHIARO DI LUNA (scheda libro), LADRI PER LA PELLE (scheda libro) e L'ULTIMO TRENO PER LONDRA (scheda libro.
  • IL FUTURO È UNA TRUFFA di Petros Markaris (La nave di Teseo). Un custode degli scavi nel sito di Eleusi viene trovato barbaramente assassinato. Kostas Charitos dovrà indagare, insieme ad Antigone Ferleki, evitando le pressioni politiche e districandosi fra nuove tecnologie e vecchi rancori. Per saperne di più: scheda libro.
  • CONFESSIONI DI UN'ASSASSINA DILETTANTE di Alessandra Salvoldi (Newton Compton). È la storia di Cassandra, una ragazza che, con il suo gruppo di teatro, ha commesso un delitto dodici anni prima, e ora si rende conto che cambiare nome e nascondersi non ha funzionato: il passato è tornato a perseguitarla. Per saperne di più: scheda libro.
  • Sempre per Newton Compton: DELITTI ALLO SPECCHIO di Paolo Pinna Parpaglia. Alla residenza Fairy, una residenza sanitaria di lusso, sono già tre i pazienti ad essere passati a miglior vita per mano sconosciuta. Il direttore della clinica non vuole coinvolgere subito la polizia, così chiama l'investigatore privato Anthony Depin per far luce sulla faccenda. Per saperne di più: scheda libro.
  • LA DONNA SENZA MEMORIA di Pierre Martin (Neri Pozza). Settimo caso per Isabelle Bonnet, ovvero Madame le commissaire. Una donna compare all'improvviso davanti all'auto di Apollinaire, l'insostituibile assistente di Isabelle. La donna è in stato di shock, è ferita alla testa, e non ricorda nulla, nemmeno chi sia. Prima che Isabelle e Apollinaire riescano a trovare qualche risposta alle loro domande, la donna scompare... Per saperne di più: scheda libro.
  • PIOMBA LIBERA TUTTI di Marco Malvaldi (Sellerio). Tra i vecchietti del BarLume qualcuno è mancato. E poi Alice, la fidanzata del barista (anzi: barrista) Massimo, in qualità di vicequestore a Pineta, ha per le mani un'indagine su una donna morta in un condominio. Un'indagine difficile perché tutti, nel palazzo, ce l'avevano con lei. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • DOG IS LOVE di Clive D.L. Wynne (Feltrinelli). Da esperto del comportamento canino, Wynne ci dimostra, grazie a studi e teorie innovative, che i nostri amici a quattro zampe provano sentimenti di amore e affetto nei confronti di noi umani. Per saperne di più: scheda libro.
  • ISOLA RIBELLE di Jonathan Clements (EDT). Una storia della ricchissima isola di Taiwan, al centro di rivendicazioni coloniali e minacce di invasioni. Per saperne di più: scheda libro.
  • NEL MONDO DEL CAVALLO di Léa Lansade (Carocci). Un agile volume alla scoperta di un animale il cui legame con l'uomo è ormai millenario. Per saperne di più: scheda libro.
  • DENNIS RODMAN. IL RE DEI RIMBALZI (Kenness Publishing). La biografia di un fenomeno della NBA, un atleta ribelle che ha fatto della sua caotica vita un vero paradigma di “genio e sregolatezza”. Per saperne di più: scheda libro.

RELIGIONE:

  • L'AGNELLO DI DIO di Ilario Alfeev (San Paolo). Il Vangelo di Giovanni analizzato nelle sue fonti più autentiche, con riferimenti ai Padri della Chiesa e agli studi esegetici più approfonditi. Per saperne di più: scheda libro.
  • SPOSI PER EVANGELIZZARE di Renzo Bonetti (Tau). Un libro che offre alle coppie di sposi una guida per la missione evangelizzatrice della vita coniugale. Per saperne di più: scheda libro.
  • APRIRE LA PORTA DEL CUORE a cura dell'Arcidiocesi di Milano, Servizio per la Famiglia (Centro Ambrosiano). Un manuale di riflessioni per i gruppi di spiritualità familiare. Per saperne di più: scheda libro.
  • SEMPRE ALLEGRO! di Pier Giorgio Frassati (San Paolo). Una raccolta di pensieri e riflessioni del giovane appena proclamato santo da papa Leone XIV. Per saperne di più: scheda libro.
  • IL DIO DELLA VITA di Romano Guardini (Morcelliana). Meditazioni e commenti ai salmi, scritti tra il 1930 e il 1944: il tema è l'“inconoscibilità” di Dio e la relazione dell'uomo moderno con una divinità ineffabile. Si tratta di un volume che fa parte della pubblicazione dell'opera omnia di questo pensatore e teologo, fra i protagonisti della vita culturale del '900. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • CONDIVIDIAMO? di Hector Dexet (Franco Cosimo Panini). Libretto cartonato con pagine dotate di fustelle, buchi, alette e illustrazioni colorate sulla condivisione. Età di lettura: dai 18 mesi. Per saperne di più: scheda libro.
  • Da Gribaudo, per la serie Nonna Chioccia racconta, ecco due albi illustrati di Christine Beigel e Hervé Le Goff (età di lettura: dai 3 anni):
    • L'UCCELLINO CHE BAGNAVA IL NIDO (scheda libro): come dice il titolo, racconta di un canarino che aveva un imbarazzante problema notturno...
    • IL LEONE CHE DICEVA SEMPRE NO (scheda libro): un bel giorno, il leoncino decise che avrebbe detto di no a tutto e a tutti. Chissà se qualcuno è riuscito a convincerlo a dire sì...
  • MACHT POINT. I GEMELLI DEL TENNIS – DOPPIO MISTO di Roberto Bratti (Piemme – Il Battello a Vapore). Serena è una dodicenne con la passione del tennis, ma deve trovare un nuovo partner per il torneo. Secondo lo zio Roberto, Andrea, fratello gemello di Serena e grande appassionato di calcio, potrebbe rimpiazzarlo... ce la faranno a prepararsi in un solo mese? Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • UNLOCK! KIDS. MISSIONE PIRAMIDE di Fabien Clavel e Oliver Danchin (Gallucci). Escape book: aiuta i gemelli Soline e Lunian a esplorare la piramide egizia e a evitare le trappole! Età di lettura: dai 9 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • BARZELLETTIERE (Giunti Demetra). Questo è facilissimo: freddure e barzellette per tutti. Per saperne di più: scheda libro.
 
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from La vita in famiglia è bellissima

— terzogenita — eh — ho scoperto questa cosa — ok — posso raccontartela mentre cucini? — vai — a proposito, ma cosa stai cucinando? — non lo so — ... — è nella mia testa — oook — sto creando — ok — racconta la tua cosa — in pratica, hai presente le formiche? — sì — ce ne sono tante razze diverse e — in pratica — capita che le regine di una razza facciano sesso con i fuchi maschi di un altra razza — oddio papà non essere cringe — stiamo parlando di sesso formichesco — ok — è scienza, non cringe — ok — comunque, fanno questa cosa perché così nascono degli schiavi, ibridi di due razze, che sono più forti e lavorano per il formicaio, sono ibridi di due razze, sterili, non possono fare figli, solo lavorare e poi muoiono — ok — questa cosa per le formiche è normale. Fin qui non c'è niente di strano — ok — solo che è successa questa cosa strana: in un formicaio della razza pinco pallo, trovano dei fuchi maschio della razza panco pillo, che come ti ho detto generano degli schiavi ibridi. Panco pillo e pinco pallo non sono i veri nomi scientifici, sono due mie semplificazioni — l'avrei capito da sola —ok, dove è la cosa strana? che gli scienziati sono stupiti perché di formicai della razza panco pillo non ce ne sono attorno a quello della razza pinco pallo. Per centinaia e centinaia di chilometri solo formicai della razza pinco pallo; da dove cavolo viene fuori quel fuco della razza panco pillo? — non potrebbe essere stato fatto dalla regina usando uno degli schiavi ibridi? — eh no, gli ibridi sono sterili, ti ricordi? — ah vero — ecco il bello: gli scienziati scoprono che la formica pinco pallo, quando fa le uova, fa uova che contengono fuchi maschio della razza pinco pallo e fuchi maschio della razza panco pillo! Una regina che può figliare esseri di due razze diverse. Per farti capire, è come se un essere umano facesse... — ho capito — no, dico, è come se un umano facesse... — ti dico che ho capito! — va bene. Quindi abbiamo una regina femmina di una razza, che fa le uova da cui nascono maschi di un altra razza con cui poi fa sesso, formichesco eh, per avere degli schiavi ibridi da far lavorare nel suo formicaio. Non si è mai vista una cosa del genere. Mai. — ... — tutto questo per raccontarti che è così, piccola, che sei nata tu — ...

 
Continua...

from Revolution By Night

“L'agricoltura estensiva-intensiva deve produrre sempre più cibo perché c'è da sfamare 8 miliardi di persone.” Falso.

Si stima che nel mondo oggi si produca già cibo per 12 miliardi di persone. La popolazione mondiale obesa o sovrappeso ha superato quella malnutrita o che soffre la fame: 900 milioni vs 800 milioni. Più di un terzo del cibo che mettiamo in tavola nei paesi ricchi del mondo finisce nella spazzatura. Nel 2024, per la prima volta nella storia umana, i bambini obesi o sovrappeso hanno superato quelli malnutriti. Il fenomeno riguarda anche i Paesi poveri, non solo quelli ricchi come l'Italia dove 1 bambino su 3 tra i 6 e i 10 anni è sovrappeso o obeso. La sindrome metabolica in Italia colpisce sempre di più anche bambini e adolescenti.

Mangiamo troppo e male. E il problema non è produrre più cibo, ce ne sarebbe già a sufficienza per tutti, ma distribuirlo equamente senza sprecarlo.

Non serve aumentare la produzione di cibo e farlo con un'agricoltura estensiva-intensiva industriale è estremamente dannoso e insostenibile. La maggior parte dell'agricoltura produce mangime per i bovini della cui carne l'Occidente (e da qualche anno anche l'Oriente) consuma quantità esagerate che, è ormai arcinoto, provocano gravi danni alla salute e sono la causa di malattie cardiovascolari e svariati tumori.

Gli allevamenti intensivi e industriali per la produzione di carne sono una delle industrie più dannose per l'ecosistema e tra i numerosi pesanti impatti che hanno sull'ambiente c'è anche la grave alterazione dei cicli biogeochimici dell'azoto e del fosforo, cicli che la scienza planetaria annovera tra i principali tipping points climatici (punti di non ritorno) che l'umanità non dovrebbe mai superare.

Gli OGM sono uno dei cardini dell'agricoltura industriale e l'agroindustria ne promuove l'uso indiscriminato e indifferenziao ad ogni latitudine, in barba al più elementare principio di precauzione.

I benefici dell'uso di OGM sono stati reali e documentati in alcune delle aree più povere del mondo, come nel sud-est asiatico e nella lotta a determinati parassiti tra i più nocivi e infestanti. Anche se l'hype montato mediaticamente ad esempio sul Golden Rice si è rivelato esagerato alla prova dei fatti. Il contributo degli OGM alla lotta alla fame nel mondo sono stati finora limitati. Ad oggi è ancora carente la letteratura scientifica indipendente sul reale impatto sull'ambiente e sulla biodiversità di un uso diffuso degli OGM. E si hanno ancora meno dati e studi ufficiali sull'impatto economico e sociale sui piccoli agricoltori di tutto il mondo (che sono ancora i maggiori produttori di cibo), a causa dei brevetti e degli stringenti vincoli legali a cui essi sono sottoposti.

La letteratura scientifica sull'efficacia dell'uso diffuso degli OGM ad oggi è soltanto aneddotica e parziale, tutt'altro che sistemica e condivisa, e a volte contraddittoria. Per fare un esempio là dove in alcuni casi l'utilizzo di OGM ha portato una forte diminuzione dell'uso di pesticidi, ha tuttavia richiesto un significativo aumento dell'uso di erbicidi. Serve ancora molta ricerca scientifica.

La pressione selettiva esercitata dagli OGM sulla microflora e sulla fauna edafica dei suoli non è ancora stata scientificamente indagata come sarebbe saggio e doveroso fare. Non si può certo escludere che, come avviene a causa dell'abuso di antibiotici, possa causare lo sviluppo di resistenze (come per esempio il Mais Bt) . E non è razionale prendere ingenuamente come oro colato quanto raccontano i dati e gli studi (comunque pochi) finanziati e commissionati dai colossi dell'agroindustria come Bayer-Monsanto, Dow-Dupont, ChemChina e Syngenta.

L'International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD) è un imponente studio-ricerca condotto per 3 anni (2005-2007) da oltre 800 scienziati, esperti e tecnici di tutto il mondo, sotto la direzione del grande scienziato di fama internazionale Sir Robert Watson. Lo IAASTD analizza lo stato dell'arte dell'agricoltura mondiale e i suoi stretti legami con i popoli e le società, la cultura, l'economia, la politica, l'ambiente e la biodiversità, con particolare attenzione ai paesi poveri e quelli in via di sviluppo.

Nello IAASTD sono dedicate numerose pagine agli OGM, ne vengono descritti e analizzati i vantaggi ma anche le numerose le criticità in vari ambiti, ancora oggi irrisolte, e si conclude che è indispensabile fare ancora molta ricerca, soprattutto indipendente per valutarne obiettivamente gli effetti, le problematiche e le prospettive.

Now playing: “Start Choppin'” Where You Been – Dinosaur Jr. – 1993

 
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from L' Alchimista Digitale

Il Fediverso: un’altra idea di social Negli ultimi anni il termine Fediverso ha iniziato a circolare con sempre maggiore insistenza. Ma cos’è, esattamente? Dietro questo nome insolito si nasconde una rivoluzione silenziosa, un nuovo modo di intendere la comunicazione digitale, lontano dalle logiche centralizzate dei colossi del web. Il Fediverso è un insieme di piattaforme social e di comunicazione interconnesse tra loro. La sua forza risiede nella federazione: non un unico grande contenitore, ma una rete di server indipendenti, chiamati istanze, che dialogano attraverso protocolli comuni come ActivityPub. Questo significa che un utente registrato su una piattaforma può interagire con chiunque, anche se utilizza un servizio diverso. Un po’ come avviene con le e-mail: tu hai Gmail, io ho Yahoo, ma possiamo scriverci senza problemi. A differenza dei social tradizionali, dove il modello di business è basato sulla pubblicità e sulla raccolta dei dati, il Fediverso punta su libertà, diversità e controllo personale. Qui non sei il prodotto da monetizzare, ma una voce che può scegliere il contesto più adatto per esprimersi. Prendiamo Mastodon, la piattaforma più nota del Fediverso: un social che assomiglia a Twitter (oggi X), ma senza algoritmi invadenti. I post vengono mostrati in ordine cronologico, le community sono moderate dalle stesse persone che le creano e ogni istanza può avere regole specifiche. Risultato? Un ecosistema molto vario, dove la qualità delle conversazioni non dipende da un algoritmo che spinge ciò che “vende”, ma dal rapporto diretto tra chi scrive e chi legge. Accanto a Mastodon ci sono altri progetti: Pixelfed, simile a Instagram ma senza pubblicità; PeerTube, alternativa a YouTube; Friendica, per chi vuole un social a metà tra Facebook e i forum; e tanti altri. Tutti collegati, tutti comunicanti. Un contenuto pubblicato su una piattaforma può essere visto anche dagli utenti di un’altra, senza barriere. Questa struttura federata porta con sé una caratteristica preziosa: la resilienza. Se una singola istanza chiude, il resto della rete continua a vivere. Se una comunità non ti piace, puoi cambiare server senza perdere i contatti. È un modello che riflette i valori originari di Internet: decentralizzazione, libertà, collaborazione. Naturalmente, il Fediverso non è perfetto. Mancano i numeri giganteschi delle piattaforme commerciali, e per i nuovi arrivati può sembrare un po’ complicato capire dove registrarsi o quale istanza scegliere. Ma è proprio questa apparente complessità che lo rende ricco: offre spazi personalizzati, comunità tematiche, regole fatte dalle persone e non da algoritmi. Molti vedono nel Fediverso una sorta di “ritorno alle origini” del web, quando la rete era un luogo di scambio e non solo un grande supermercato di contenuti. Un ritorno che non è nostalgia, ma scelta consapevole: rifiutare il modello unico imposto dai giganti e provare a immaginare un futuro diverso. E in effetti, il Fediverso sta crescendo. Ogni volta che un social centralizzato compie una scelta discutibile – dal caos delle policy di X alla gestione invadente dei dati da parte di Meta – nuove persone varcano la soglia di questo ecosistema. E spesso scoprono che sì, un altro modo di stare online è possibile. In conclusione, il Fediverso non promette miracoli né follower a pioggia. Promette invece autenticità. Promette comunità costruite su misura delle persone, non delle pubblicità. Promette la libertà di scegliere dove stare, con chi stare e come comunicare. In un mondo digitale che sembra sempre più stretto, il Fediverso apre finestre. Forse è questo il suo più grande merito: ricordarci che Internet non deve per forza essere governato da pochi, ma può tornare ad essere di tutti.

Massimiliano Pesenti ©

 
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from norise

FELICE SERINO

POESIE

29

La donna

bella per le armoniose forme Iddio la pensò perché l'uomo non fosse solo “chi dice donna...” è detto ma di lei si dirà “benedetta” quando nel grembo porta una vita

3.6.25

30

Antinomia è la morte

staccati dalla primaria essenza -ungarettiane foglie- ne siamo ombre esangui sin dalla ferita della creazione

antinomia è la morte

7.6.25

31

In attesa

chi ti vedesse – ombra di te per niente in carne

porti le tue quattr'ossa in questo girare in tondo negli anfratti del possibile

una voce aspetti da tanto – in attesa di te ti chiami

11.6.25

32

Distrofico

mi è nemica la luce – giammai quella noetica – celeste

ah quando verrà quel giorno che l'anima mia si sveglierà nel sole *

  • verso da Dino Campana

12.6.25

33 Sogno a catena

esci dal sogno e ti trovi nel tuo letto sì – ma sei entrato in un altro sogno allora ti alzi che è l'alba e vedi tuo fratello morto da poco lo tocchi lui si volta e non parla -la notte è lunga e questa catena del sogno non è finita ché ti ritrovi in un'altra sequenza a dirti ho sognato ma realtà ancora non è

13.6.25

34 Anelito

bagnarmi nella iridescente noetica luce

16.6.25

35

Dell'infinito di noi

fatti di sensi? d'intelletto? o della “materia dei sogni”?

siamo ben altro

di noi ci attende l'inconcepibile

il cuore lo sente

22.6.25

36

Cogito ergo sum

faccio mio il “cogito ergo sum” penso e sono sogno e sono creo e sono

in questo ondivago esistere il creare è la bellezza che mi salva

26.6.25

37

Siamo

siamo sulla soglia dei voli nella rarefatta aria della vertigine del dovequando

siamo non siamo pensiero siamo

27.6.25

38

Disperi che l'angelo (crisi esistenziale anni 60)

la vocina suggerisce “dai una mano di bianco” tu fai l'indiano ti crogioli ti acciambelli come un gatto guardi dall' oblò del cuore le tue scelleratezze disperi che dal tuo fondo l'angelo venga a sollevarti

30.6.25

39

Altri tempi

altri tempi quando avevi tutti i capelli e ti dmenavi davanti al juke-box quando bastava uno sguardo del papà o quando i genitori a una nota davano ragione al(la) prof quando andavano in voga il “ciao” e la “topolino” e si scendeva in piazza la sera per “vedere la televisione” quando il giorno lo si apriva col segno della croce

2.7.25

40

Richiami

angeli del Signore incarniamo una vita in esilio dopo la caduta

ad accoglierci il maremondo con i suoi richiami acuti di sirene

4.7.25

41

Nirvana

aleggiare su note come cullato da onde

-Shostakovic il dio dei waltz divini-

restare in uno stato di nirvana che avvolge

5.7.25

42

Prospettive

certezze? no sempre un ricercare la vita è così un libro da scrivere giorno dopo giorno lasciarsi accadere saggio chi sa di non sapere e chi sa di sapere non sa se è nato prima l'uovo

7.7.25

43

Fantasia

un pensiero resta impigliato in una spina di Cristo irrorata dal sangue in arabeschi sul volto

-che rammenta il famoso dipinto di giotto

17.7.25

44 Dissolvenza

domani come in sogno vedrai dall'alto i resti che furono te: tutto

si dissolve: arrivi all'essenza lo scheletro la trasparenza

19.7.25

45 L'albero

forse sarà a sopravvivermi l'albero vetusto che bambino mi vide e oggi uomo

sovrappensiero lo contemplo mentre lamento l'inverno nelle ossa

27.7.25

46

Sole rosso

il sole rosso si china e bacia il mare poi va a morire

28.7.25

47

Sono

dubito in me uno slontanare solitudine che si lacera all'infinito scrivo per difendermi mi aggrappo a nonsensi questione di vita o di morte m'ispirano pareidolie sogni daliniani e pindarici voli -quindi sono

6.8.25

48

Cerchi l'ombra

meriggio: la trovi più sulla destra guardando il mare ti sposti col lettino leggi di lì a poco le righe nere s'accavallano solca l'ala d'un gabbiano l'aria imbalsamata sei lontano dai rumori del mondo

12-17.8.25

49

Preservaci

preservaci Signore dall'aver bisogno degli altri preservaci dalla demenza dalla bava sul cuscino dalla macchia di sugo sulla camicia preservaci: ché i figli siano il bastone oggi c'è poco da sperare dalla voce acuta nell'orecchio preservaci pure da qualche sgradito vaffa dal bisogno di chiedere “per favore mi allacci le scarpe?”

20.8.25

50

Dio

energia creante all'infinito absconditus per divino suo disegno

vortice d'astri - Pantocrator

22.8.25

51

Ti so dolce presenza

(a Carlo Acutis, presto Santo) .

ti so dolce presenza -tu che visitavi i giardini del cielo- ti so dentro di me come un amico o un figlio . oh fa che mi penetri nelle ossa quella purezza del tuo giorno breve

(ripresa da una poesia datata)

23.8.25

52

La compagna

acqua e fango gli portano via dagli occhi la sua Nina -smarrisce la vita il suo perno

sola compagna la cagna gli legge lo sconforto con uno sguardo quasi umano

26.8.25

53

L'ateo

egli non ha dubbi e mi dispiace per lui appenderà al chiodo il suo “di là non c'è niente” la hack si nutriva di buchi neri sgarbi corteggia barocco e rococò vivendo lo spettro della morte

3.9.25

54

Perso lo smalto

mi nutro di visioni -lo stravedere dei vecchi- scrivo più sciocchezze di una volta ho perso lo smalto e in più la musa mi volta la faccia un nuovo libro di là da venire chissà una scorsa alle poesie datate ed è come non riconoscersi allo specchio

6.9.25

55

Sognare uova (divertissement)

sogni una enormità di uova le estrai dalle confezioni e le metti in bell'ordine chi dice porta male sognarle pareri discordi se credi a queste sciocchezze non vivi più il mondo è già di per sé una cloaca (!)

(l'angelo ti suggerisce questa è da rivedere poesia poesiola)

9.9.25

 
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from Il Diario Perduto

Alt description immagine Creata con Midjourney

Nelle gelide lande di Jötunheim, dove le aurore danzano sopra montagne di ghiaccio, viveva Ragnar il Sanguinario, capo della tribù dei Lupi di Fjord. Con la sua ascia forgiata dal fulmine di Thor, aveva solcato mari tempestosi e saccheggiato villaggi lontani, guadagnandosi il rispetto e la paura di tutti gli uomini.

Ma dietro la corazza di ferro e le cicatrici di battaglia, un’ombra più oscura si annidava nel suo cuore: Eira, la figlia del capo dei druidi del villaggio di Skaldheim. Si erano incontrati una notte di luna piena, quando le stelle caddero come pioggia d’argento sul lago sacro. Tra canti antichi e sussurri di vento, i loro occhi si incrociarono e nacque un amore così intenso da far tremare le radici degli alberi secolari.

Nel momento in cui i due giovani si promisero fedeltà, Eira gli regalò un piccolo braccialetto di ferro, intrecciato con rune di protezione. “Portalo sempre,” gli disse, “così il nostro legame sarà più forte del più feroce dei venti.” Ragnar lo indossò subito, sentendo il freddo metallo pulsare contro la sua pelle come un battito di cuore.

Il destino, però, non era benevolo. Un inverno particolarmente crudele colpì le terre, e una pestilenza avvolse Skaldheim. Eira, gravemente ammalata, chiese a Ragnar di portarle l’erba dorata dell’Albero della Vita, custodita nella foresta proibita di Yggdrasil. Il guerriero, spinto dall’amore, attraversò foreste avvolte da nebbie mortali e affrontò spiriti antichi, ma al ritorno trovò il villaggio in fiamme e la giovane avvolta da una luce pallida: era morta.

Il dolore fu un martello che infranse la sua anima. In preda alla disperazione, Ragnar strappò via il braccialetto di ferro, lo gettò nel fuoco e lo osservò fondersi in una scintilla rossa. Giurò vendetta contro il fato stesso. Si diresse verso il tempio di Odin, dove gli sciamani narravano che il dio poteva concedere poteri oltre la morte. Con la voce rotta dal pianto, invocò:

“Odin, Signore dei Cieli, ascolta il mio grido! Se non posso riavere la vita di Eira, allora benedico il suo ricordo con una maledizione che farà tremare ogni cuore che osa tradire l’amore vero!”

Le rune si accenderono di un fuoco azzurro, e il cielo si squarciò. Odin, colpito dalla ferocia del vichingo, concesse al guerriero una benedizione oscura: la capacità di trasformare ogni amore tradito in una tempesta di ghiaccio, congelando per sempre i cuori degli ingannatori. Ma prima di conferire il potere, Odin prese il braccialetto di ferro ormai fuso, lo ricondusse in forma di un nuovo gioiello, incidendogli sopra la benedizione oscura, e lo legò intorno al polso di Ragnar. Da quel punto in poi, il braccialetto brillava di una luce glaciale ogni volta che una menzogna d’amore veniva pronunciata.

Da quel giorno, Ragnar divenne leggenda. Quando un uomo tradiva la propria amata, il vento del Nord soffiava più forte, le onde si innalzavano e il traditore veniva avvolto da una coltre di gelo, incapace di parlare o di muoversi. Il braccialetto di ferro, ora incantato, pulsava con energia, segnando il momento in cui la maledizione si scatenava. Le storie di queste punizioni si diffusero tra i villaggi, e il nome di Ragnar fu pronunciato con timore e rispetto.

Ma nei momenti più silenziosi, quando la notte avvolgeva le sue tende di pelle di lupo, il vichingo guardava il mare, dove le luci dell’aurora sembravano disegnare il volto di Eira. E, anche se la sua anima era intrisa di furia, il suo cuore rimaneva un luogo di dolcezza, custodendo per sempre l’unico amore che avesse mai conosciuto. Il braccialetto di ferro, ora parte integrante di lui, era il ricordo costante di quel legame: un simbolo di protezione, di perdita e di una promessa che nemmeno la morte poteva spezzare.

Così, tra il clangore delle spade e il sussurro del vento, la leggenda di Ragnar il Sanguinario continuò a vivere, ricordando a tutti che l’amore, anche perduto, può forgiare poteri più grandi di qualsiasi ascia o scudo—e che un semplice braccialetto di ferro può diventare il filo che lega l’eternità al cuore di un uomo.

 
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from Novità in libreria

Oggi esporrò poche cose. Dal prossimo post accorperò le novità di settimana in settimana.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • L'EDUCATORE di Antonio Lanzetta (Newton Compton). Il vicequestore di Salerno Fausto De Santis, insieme all'ispettrice Ferri, indagano sulla morte cruenta di un giudice, ucciso con una sparachiodi nella sua auto. È il primo di una serie di delitti, caratterizzati da una sequenza di numeri lasciati sulla scena del crimine. Forse esiste un collegamento con l'Educatore, un serial killer morto da tempo. Per saperne di più: scheda libro.
  • MORTI SOSPETTE IN CORSIA di Christianna Brand (Vallardi). Nel 1944, all'ospedale militare di Heron's Park, nel Kent, un postino recapita sette lettere ad altrettanti personaggi, ognuno con la loro storia personale. A distanza di un anno, quello stesso postino, ferito, viene ricoverato proprio all'ospedale militare e la sua morte improvvisa appare subito tutt'altro che un incidente medico... naturalmente, i primi sospettati sono proprio i sette volontari, destinatari delle lettere. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • FORZE SPECIALI. ENIGMI E MISTERI PER CORPI D'ÉLITE di Gareth Moore (Magazzini Salani). Un libro di sfide logiche e tattiche per appassionati di corpi militari d'élite e di cosiddette “black ops”. Per saperne di più: scheda libro.
  • VI LASCIO PAROLE PIENE DI VITA di papa Francesco, a cura di Luigi Crippa (Solferino). Una sintesi dell'eredità spirituale che il papa Jorge Mario Bergoglio ha lasciato alla Chiesa e al mondo. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • I LOVE GYM. IN PEDANA! di Claudia Mancinelli (Ape Junior). Primo volume di una serie dedicata alla ginnastica ritmica, in cui è fondamentale l'affiatamento, la fiducia reciproca e la passione. Età di lettura: dagli 11 anni. Per saperne di più: scheda libro.
 
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from Magia

✍️📚 Lettera di un figlio ...

Cara mamma e caro papà, sta per iniziare un nuovo anno scolastico, un nuovo percorso e come direbbe mamma, fissata, sta nascendo un'alba nuova! E penso sia arrivato il momento di farvi sapere il mio pensiero, le mie emozioni, le mie insicurezze, e le difficoltà che man mano sto vivendo, attraversando e che fanno parte del mio percorso di crescita, di consapevolezza, ma soprattutto di indipendenza!! E si è arrivata anche per me l'adolescenza, ne abbiamo parlato e discusso a scuola, poi a volte con voi, ma io ascolto, elaboro e a volte mi dissocio dalle vostre conversazioni, perché sono fatto così, sono un po' introverso, riservato, ma immagazzino tutto, a scuola spesso mi hanno definito asociale ecc, e chissà poi come mi hanno considerato i miei compagni di classe! E si perché come dicevano le prof. io vivevo nel mio mondo ed ero io a decidere chi fare entrare, quindi mentre i compagni mi allontanavano, nn mi invitavano ai loro compleanni o uscite, per i prof. era tutto merito mio se così si può dire, ero e sono ancora un asociale molto selettivo! Andiamo avanti...e si c'è in atto questa battaglia, che stiamo combattendo, le raccomandazioni per come comportarmi, essere sempre educato, ma soprattutto secondo mia madre devo sorridere di più ed essere più amichevole, papà invece continua a dirmi di pensare alle ragazze, ma io ancora nn ci penso! E soprattutto mamma, tu sempre nervosa e con lo sguardo da leonessa infuriata, ogni volta che mi vedi oziare, giocare col cell Nintendo, ecc, e quando ogni tanto vado fuori ad inventarmi giochi creativi, perché io ho ancora bisogno di giocare, tipo legnetti, pietre, con cui invento giochi e storie ..eppure spesso litighiamo, anche senza motivo, altre volte per il coprifuoco, i compiti, la mia stanza disordinata, le uscite, il rimanere sempre a casa, l’andare via di casa, la ragazza, il non avere amici, o sull’avere brutte compagnie. Una breve parentesi la devo dedicare a mia madre, colei che nonostante abbia dovuto affrontare un anno difficile, combattere sul serio contro un mostro invisibile, che nn sapeva di avere, ma che poi ha trovato e allontanato, nonostante le terapie, il periodo di Natale trascorso a fare la radioterapia e io a casa a coccolarmi una gattina miracolosamente arrivata in famiglia... nonostante l'aver raggiunto il tuo mezzo secolo di vita .. nonostante tutto, hai sempre trovato il tempo per rimproverarmi, per ricordarmi, di leggere, di scrivere, di aiutarti in casa , di essere più sveglio e di disintossicarmi dai giochi! Come vedi sono stato forte, coraggioso e a modo mio ho cercato di darti coraggio, forza e una volta ti ho anche abbracciata, mentre di solito eri tu a farlo!E si anche durante le vacanze a spronarmi per iniziare a ripetere qualcosa , ecc, insomma tante volte ti ho fatto perdere la pazienza! Eppure ho bisogno che tu mantenga l’altro capo della corda, che tu lo stringa forte mentre io strattono l’altro capo, mentre cerco di trovare dei punti di appiglio per vivere questo mondo nuovo e per evitare le tue continue lamentele, riprese..ecc. Prima ero più sicuro, più consapevole della mia età, sapevo chi ero, chi fossimo noi, ma adesso sono un po' disorientato, sono alla ricerca del nuovo me, che si trova in un corpo diverso, cambiato, più maturo, dei miei confini e a volte riesco a trovarli solo quando faccio questo tiro alla fune con voi, ma soprattutto con te mamma che stai più tempo con me! E so che manca quel dolcissimo bambino che sono stato, lo so, perché quel bambino manca anche a me e questa nostalgia è quello che rende tutto così doloroso e un po' complicato adesso.

E anche adesso alle soglie di questo nuovo anno scolastico, l'inizio delle scuole superiori, spero che voi continuate a starmi vicino, a spronarmi , a lamentarvi, a costringermi ad impegnarmi e dare il massimo, perché questa è la battaglia che mi insegnerà a capire che le mie ombre non sono più grandi della mia luce, che devo impegnarmi, solo per me e un po' per accontentare voi, che ci saranno delusioni, voti bassi, compagni che mi prendono in giro, o che mi sfruttano, e devo imparare a difendermi, a non farmi calpestare e neppure mettere all'angolo! Ma poi sicuramente i giorni passeranno e magari tra qualche anno leggeremo insieme questa lettera e ci faremo una risata, oppure conoscendo mia madre, un grande pianto nostalgico e carico di emozione e ricordi! Anche questo ciclo si esaurirà, io crescerò e diventerò un piccolo uomo, o semplicemente un ragazzo quasi adulto, poi verranno nuove esperienze, difficoltà, nuovi periodi da affrontare e allora io avrò bisogno che voi stringiate ancora quella corda. Avrò bisogno di voi ancora per anni, perché anche da adulto rimarrò sempre vostro figlio. A volte sembrerannoo vani i vostri sforzi, arriverà qualche delusione, qualche sconfitta che avrei potuto evitare...ma soprattutto i silenzi, gli amori e le soddisfazioni, mi auguro non solo in ambito scolastico ma anche nella vita! Un vecchio detto, dice, che nella vita non si smette mai di imparare! Però da ragazzino, alunno, compagno e figlio dico solo, che non è semplice neppure per noi, non bisogna puntare sempre il dito, è vero ci sono le eccezioni, sia in bene che in male, ma vorrei solo essere quel figlio imperfetto, sano, educato leale, asociale/selettivo,che voi avete desiderato e che meritate, che cmq crede in voi, vi considera delle ancore e soprattutto vi vuole un bene immenso! Forse noi ragazzi dovremmo imparare e fare tesoro dei racconti di vita, della scuola, delle lezioni, degli amici, delle esperienze vissute e tramandate e cercare di essere migliori ma sempre noi stessi, seppur diversi e distanti da come la società o la stessa scuola ci vuole o ci dipinge! Ogni anno scolastico è un nuovo quadro da realizzare, sempre più ricco, colorato , insieme, io, voi e tutti coloro..che partecipano a questa opera d'arte! Con affetto...e comunque adesso posso anche essere sincero, un po' di paura c'è, l'ansia perché sarà tutto nuovo , nuovi compagni, nuovi insegnanti, materie, inizierò a viaggiare e quella corda che ci tiene uniti e vicini , la dovrete un po' allentare, perché sto crescendo e devo imparare a cavarmela da solo! Se cadrò e mi farò male, imparerò e voi mi sarete cmq vicini! Vi voglio bene...e mi piacerebbe trovare il coraggio di dirvelo e di abbracciarvi!

(Ho preso spunto da questo nuovo inizio, ho ascoltato mio figlio, ho pensato al mio percorso scolastico e ho immaginato di essere io, nei panni di mio figlio, quel figlio che prova a raccontarsi, in questo 2025, tra difficoltà, silenzi, affetti, sogni e speranze, di chi giorno dopo giorno mette insieme i tasselli della propria vita!)

IMG-20250910-170036.jpg

 
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from La vita in famiglia è bellissima

[robot, Nanaki, Benni, Busi e la schiena che fa malissimo]

Elettra ha comprato questo robot che gira per le stanze e fa da aspirapolvere e lavaggio, scansisce tutto, crea una mappa della casa, parla (anche se non capisco bene quello che dice) quando ha finito va nella sua basetta e si autoricarica e noi – tecnologici ma ormai adulti – la prima volta abbiamo fatto partire il robot e poi siamo usciti per farci un giro e tornare con la casa pulita ah ah ah, certo, credeteci, la verità è che lo abbiamo fatto partire e siamo stati appollaiati come scimmie sui divani, sugli scalini, sul tavolo a vedere robot che per un'ora si è messo lì a pulire tutto, eravamo come sempre curiosissimi e feroci, hai visto amore ora sta lavando, ma è incredibile amore, si è allineato da solo con la basetta di autoricarica, manco Matt Damon in Interstellar ce l'aveva fatta uguale, guarda ora sta facendo la seconda passata, amore qua sul cellulare sta creando la mappa di casa nostra in tempo reale, insomma, meglio del cinema, anche se non avesse pulito niente saremmo stati soddisfatti, specie quando è arrivata la gatta.

La nostra gatta è la gatta di secondogenito, è piccola, fisicamente intendo, si chiama Nanaki e mi è parzialmente simpatica, cioè, mi è simpatica ma mi ha pisciato sulla tastiera meccanica, il che ha creato come una frattura fra di noi, nel mio personale nirvana, anzi nella mia personale cosmologia di dei e esseri immondi il gatto, lovecraftivamente, è piuttosto in alto, ma molto molto più in basso di una tastiera meccanica, anche con meccanica brown che non è la mia preferita, voi dovete sapere che io passo molto del mio tempo libero, preferisco non dirvi quanto, ad ascoltare su youtube ragazze (o ragazzi con unghie molto strane, non si vedono mai in volto) che battono su tastiere meccaniche creamy, creamy significa che hanno un suono molto biscottoso, paffutello e intimo, questo per dire come il solo fatto che un gatto pisci sopra una tastiera meccanica per me fa perdere un sacco di punti karma al gatto in questione che domani – btw – porterò dal meccanico dei gatti.

Il punto è che Nanaki mi è simpatica perché ha carattere, quando le parlo mi risponde con atteggiamento di sfida, quando le dico di fare qualcosa – in genere – mi ringhia contro come se fosse un cane, però poi la fa – molto diverso dai figli che non ringhiano e dicono 'un attimo' e poi non la fanno, che temo sia qualcosa che hanno preso dal padre, lo stronzo – il fatto che ringhi mi fa ridere e anche il fatto che mi risponda quando le parlo, comunque: il primo incontro tra Nanaki e il robot sembrava un film, poteva tranquillamente finire in qualche raccolta di “memes I found on reddit” o “vines I watch when I'm sad”, con tutto il rispetto signore, il gatto seguiva il robot, poi il robot seguiva il gatto, ho avuto più volte il terrore che Nanaki poi pisciasse su Robot mentre questo era in ricarica ma per ora no, solo scarpe, sacche di tela e tastiere meccaniche logitech fanno parte della sua lettiera distribuita.

Tutto questo lo sto scrivendo con il mio portatilino e-ink a colori e la sua tastierina non-meccanica tutta ploccosa che – ok è una merdetta – ma non mi dispiace affatto scriverci, e lo schermo che non manda luce – ragazzi – oggi ho acceso il desktop per cercare un file per il notaio e pensavo ma come ho potuto, ma come ho potuto usare per anni e anni uno schermo che manda luce, è sempre così, quando passi a una tecnologia migliore poi diventi un maledetto estremista della bellezza tecnologica, comunque, sto scrivendo queste cose perché oggi è morto Benni e io sono rimasto un po' così, non lo leggevo da anni, ho un ricordo anche dell'ultimo libro che ho letto di Benni, in pratica ero andato nella casa di uno che conoscevo appena, della Genova bene, per motivi diciamo così, sentimentali, entro in questa casa che puzzava di soldi e il tipo ci fa entrare nella camera dove ci sono già gli altri, gli amici, e in pratica sono tutti sfracellati su sedie e divani che dormono, questo in pieno pomeriggio e io intuisco che sono sfatti di canne e quindi io passo un intero pomeriggio in questa casa piena di figli di papà che dormono e prendo da un tavolinetto La compagnia dei celestini, che tanto volevo leggerlo, e in pratica me ne faccio fuori metà mentre dentro di me ruggisco, non tanto perché non mi hanno offerto la canna, perché l'avrei rifiutata, non perché io sia contro le droghe eh, ma perché sono già fuori di testa standard, sono come Obelix, sono caduto da piccolo nel pentolone dell'irrazionale e quindi la cannabis ha sempre avuto pochissimo appeal nella mia testa, ma perché

Sto divagando. La compagnia dei celestini è l'ultimo romanzo di Benni che ho letto perché ricordo che la prima metà mi era piaciuta tantissimo, dicevo, cazzo come è bravo, cazzo, e la seconda metà mi aveva completamente deluso, dicevo, ma che cazzo, hai rovinato tutto, ma come hai potuto, sono passati tantissimi anni, non so se davvero fosse così male, ma lo è stato per me a quell'epoca che ero un ragazzino che usciva con la ragazzina sbagliata bwt, e poi Benni è invecchiato e le cose che scriveva non le ho lette, entravo da Feltrinelli, sfogliavo il romanzo nuovo e non scattava la scintilla, non si può leggere tutto, Benni è invecchiato ma mi ha lasciato dentro una scheggia della sua scrittura, comunque, scrivere dopo una certa età il problema è la schiena, non dico Benni, ma io qua che sto scrivendo questo post, ho la schiena a pezzi, a pezzi, non avete idea e manco mi pagano per questo post, infatti lo scrivo un po' come mi pare, comunque

comunque la prima cosa che ho pensato quando ho letto che Benni era morto è stata, chissà come sta Busi (toccati Busi) (no, non intendevo lì) perché – sempre nell'adolescenza – che poi, adolescenza, in realtà andavo già all'università, per Busi dico, Benni prima, al liceo, una che conoscevo mi aveva detto, ho letto il tuo racconto, ma sai che scrivi come Benni? e io avevo pensato, ma chi cazzo è questo Benni e quindi mi ero comprato Baol, che mi aveva colpito molto e mi aveva anche rassicurato perché non scrivevo per niente come Benni, per sua fortuna, comunque Busi anche un altro che in un certo momento sembrava essere tutto, come la pietra, c'è stato questo periodo in cui gli scrittori sembravano un po' come delle popstar, si parlavano anche male dietro, Busi diceva cose terribili su Benni e su chiunque non fosse Busi in genere, poi Pennac, la Allende, Garcia Marquez, c'erano questi nomi che sfavillavano sulla patinata e la F di Feltrinelli che era un attimo pensare a Cuore, alle sue pagine verdi, e che avremmo avuto un futuro pieno di sensibilità, romanticismo, comunismo e passione.

Bastardi.

L'enshittification è arrivata prima della tecnologia, prima del digitale, è arrivata nel nostro immaginario. Anni e anni a guardare la sinistra della Dandini per quei programmi scuri e bui dove ti strizzavano l'occhio con la promessa che si stava cambiando il mondo, tutti assieme, si stava facendo resistenza e guarda adesso, girati dai, stacca gli occhi dal quel cellulare, dal portatile, staccati e girati e guardati attorno, li hai visti, sono tutti lì, tutti connessi a muovere le dita come me e te, tutti a fare prodotto, a spingere la pala circolare del consumo, la schiena, che dolore la schiena, ci rammaricheremo, ecco cosa pensavo oggi, ci rammaricheremo della nostra umanità in fondo, di non aver saputo appassionarci, io almeno, voi che ne so in effetti, mi rammaricherò, l'ho già fatto, di essere sempre stato pieno di etichette adesive, sui vestiti sulla faccia sull'addome con tutti i miei bei distinguo, ecco, mi rammaricherò di non aver amato con più passione le cose che avevo attorno, di non aver speso del tempo, di non essermi poi in definitiva mai e mai e mai appassionato a niente, interessato, curioso, anche a livello anatomico, ad aprire le cose per vedere come erano fatte, ma appassionato proprio mai per niente, così, mi rammaricherò per quanto? – facciamo due minuti, due minuti e mezzo – poi spegnerò la mia sigaretta (è solo un cliché, non fumo), guarderò la skyline della città, la notte che ha preso spazio nell'atmosfera e osserverò l'enorme ologramma azzurro della Meloni che mi dice, amami ma prima versa il tuo otto per mille a questo partito che ci ho pure messo sei/sette secondo a ricordarmi come si chiamava.

 
Continua...