I miei piccoli Grundgestalt

Autodidatta; compositore, musicista e blah-blah-blah“: Parole non mie che mi descrivono perfettamente. Parole per me fondamentali, come tutto di quel che Frank Zappa ha realizzato. “Realizzato“: reso reale; trasferito da lassù a quaggiù, dove lo si può ascoltare e percepire. Qualcosa che prima non c'era e adesso c'è. Una Nuova Musica. E certo la mia musica non sarebbe tale se non avessi ascoltato la Musica di Frank Zappa. Una Musica che continua ad ispirare — che continua ad essere viva, elettrica, dinamica; una Musica “oltre”.

Più volte ho voluto esprimere semplicemente ed umilmente il debito di riconoscenza che ho verso questa Grande Nota creatrice. Di recente, ho anche osato incorporare elementi di quella Musica nelle mie piccole cose. Di seguito presento brevemente queste composizioni dedicate a Frank Zappa o basate su frammenti di alcuni suoi Lavori.

Studio Z

https://www.youtube.com/watch?v=ctGV5AvmufQ

Studio Z è forse il mio primo brano da me dedicato esplicitamente a Frank Zappa. Come saprete, lo Studio Z è stato il Luogo Magico entro cui Zappa ha iniziato a lavorare e a fare propria la tecnologia del fare musica, il “techné”. Questo brano generativo è un mio omaggio a quel Luogo e a quella Magia.

Il brano è su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/studio-z

Franktasia

https://www.youtube.com/watch?v=NFQtUK2kB3w

Franktasia è un brano molto diverso da Studio Z. E' quel che si potrebbe definire un brano neoclassico, ispirato oltre che da Zappa anche da compositori di musica classica contemporanea come Ennio Porrino o Nikolai Kapustin.

Il brano è su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/franktasia

Xenochrazy I

https://www.youtube.com/watch?v=45voefCJsps

Xenochrazy I — il titolo credo già dica tutto: una folle xenocronia, ecco cos'è questo brano. Ho avuto un'idea, l'ho sviluppata attraverso due percorsi divergenti (uno tonale, l'altro microtonale), ho sovrapposto una parte percussiva totalmente non correlata; ho isolato due segmenti, li ho messi in loop e li ho gettati nel mix... AAAFNRAANK! Davvero qualcosa di sperimentale questa volta. Il gusto personale ha diretto la scelta del materiale emergente, con scelte rapide — impulsive. Nonostante ciò — ed è questo forse il miracolo della xenocronia — in qualche modo tutto ha assunto un suo senso. Almeno per me 😅

Il brano è su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/xenochrazy-i

Xenochrazy II (“Filthy Furaguma”)

https://www.youtube.com/watch?v=BEVsMbMyebs

Questo brano era inizialmente concepito come un “Grundgestalt” (chiamo così le mie composizioni generative). Ne ho realizzato l'orchestrazione, basata su clarinetto basso, marimba e percussioni orchestrali. Ero abbastanza soddisfatto. Fino a che...

Fino a che un brano di Frank ha iniziato a chiamarmi. Era “Filthy Habits” di Frank Zappa, dall'album bootleg “The Eyes Of Osaka”.

Semplicemente non ho potuto resistere. Ho preso i primi secondi di quella canzone e l'ho mixata alla fine del mio pezzo. Brutalmente, senza adattamenti. In altre parole, ne ho fatto una xenocronia. Non avevo idea di come sarebbe andata, in termini di tempo e armonia. L'ho fatto e basta. AAAFNRAA.

E ancora una volta, in qualche modo, ne ho avvertito il senso. Almeno per me.

Ho quindi chiesto un parere ad una cara Amica Zappiana: aveva poi senso la mia idea, o era una cosa folle, o peggio, irrispettosa?

Con grande conforto per me, la mia cara Amica mi ha assicurato che questa mia follia non era affatto irrispettosa; e mi ha esortato a pubblicarla.

Ed eccola quindi qui per voi 😃 🎇 🎶 🎆

Il brano è su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/2-filthy-furaguma

FZ

https://www.youtube.com/watch?v=J02QAqX0TqM

Altro brano generativo dedicato a Frank Zappa. Penso che riconoscerete il video — un viaggio nello spazio e nel tempo fino alla Los Angeles di FZ. Dopo averlo pubblicato su facebook sono stato sospeso per un giorno: l'algoritmo di Facebook aveva rilevato che il video era indecente. “Conspiracy to commit pornography”. Grazie, Faceboo. Qualcosa mi dice che il tuo algoritmo-della-decenza è stato scritto da una software house in San Bernardino...

Il brano si trova anche su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/fz

Zenochrony

https://www.youtube.com/watch?v=xFYBGZe5l3o

Zenochrony è un'altra “xenocronia Zappiana”, come chiamo i lavori nei quali inserisco piccoli momenti tratti da opere di Zappa. Qui ho sovrapposto (1) un estratto di una mia composizione generativa originale con (2) un frammento di “Dwarf Nebula Processional March & Dwarf Nebula” di Frank Zappa suonato regolarmente ed “in reverse”. Al secondo 31 del brano la xenocronia si interrompe e segue il brano generativo di cui al punto (1).

Zenochrony unisce la parola “Zeno”, che significa “un dono di Zeus”, con “chrony”, che si riferisce a Chronos, che significa “tempo” e si riferisce a Cronos dio del tempo e padre di Zeus. I frammenti che rubo sono questo per me: “doni di Z”, Signore Ritmico del Tempo.

Dedico questo brano a Rosanna Nistico, creatrice e vera e propria anima del gruppo facebook What's Zappa e del canale youtube What's Zappa https://www.youtube.com/@whatszappa, che mi ha gentilmente invitato a pubblicare una xenocronia zappiana sul suo gruppo. Questo lavoro è stato il risultato di quel gentile invito.

Un brano che si trova anche su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/zenochrony

Onya, Get Any Didja?

https://www.youtube.com/watch?v=24iNsA5lVyw

Altra xenofollia ottenuta assemblando un mio brano con un estratto da “Didja Get Any Onya” del Maestro.

Su Bandcamp all'indirizzo https://eidon.bandcamp.com/track/onya-get-any-didja-xenochrazy-ii

L'immagine su riprodotta è ovviamente un adattamento della famosa pubblicità del 1953 al rasoio Schick 20, che ispirò a Frank Zappa la copertina del suo “Weasels Ripped My Flesh”.

Electric Circus Factory

https://www.youtube.com/watch?v=oc9nXynKSis

*“C'era anche un night club psichedelico, l'Electric Circus Factory“* (Neil Slaven, “Electric Don Quixote: The Definitive Story Of Frank Zappa”, Omnibus Press, 2003): appena letta questa frase ho deciso che avrei chiamato uno dei miei brani “Electric Circus Factory”. Ma in realtà quel che avvenuto è che ho cominciato a scrivere un brano già guidato da questo che ne sarebbe divenuto il titolo. La musica è quella che, nella mia immaginazione, accoglie il visitatore dell' “Electric Circus Factory”. Un locale un po' losco, forse, e con un bel po' di fumo dentro; ma anche con brava gente, e naturalmente un quartetto jazz che suona per voi 😊.

Su Bandcamp, all'indirizzo https://eidon.bandcamp.com/track/electric-circus-factory

Fractal Varèse

https://www.youtube.com/watch?v=qsG6Y8VxnZQ

L'ultimo brano che voglio proporre è Fractal Varèse, un brano dedicato al Nume di Frank Zappa, il grandissimo compositore italo-francese Edgard Varèse. Senza Varèse non avremmo il Frank Zappa che amiamo, in tutte le sue sfaccettature, per cui mi sembra corretto avere questo brano quì tra le mie composizioni “Zappiane”.

Il concetto di frattale è un richiamo esplicito all'Opera di Frank Zappa, entro la quale ogni frammento è il Tutto e il Tutto è in ogni singola manifestazione. Il video quì vuole suggerire come questo sia vero anche nell'Opera di Varèse, con una elaborazione grafica che usa come “quanto” la partitura di “Ionisation”.

Il brano è anche su Bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/var-se

Per finire...

...un consiglio: iscrivetevi a https://www.youtube.com/@whatszappa e https://www.facebook.com/groups/693158441864798 per ricevere sempre nuove riflessioni e ricchissime informazioni sull'Universo Frank Zappa, incluso stupende xenocronie originali che fondono magicamente quell'Universo con gli stupendi Mondi di Varèse, Cage, Webern, Stravinsky, ed altri Geni Assoluti della Musica.

E se i lavori di cui ho parlato quì hanno suscitato il vostro interesse o semplicemente la vostra curiosità, ne troverete altri

“I'm a self-taught musician, composer, blah-blah-blah.” (F. V. Zappa)

Dogū in Télos A Dogū (Japanese: 土偶, “earthen figure”, Jōmon period) happily embedded into the Island of Télos, as portrayed in one of the Maps of Piri Reis.

Télos — Un brano in tre parti.

La prima espone e sviluppa un tema. La seconda parte propone brevemente una variazione abbreviata. La terza parte accoppia xenochronically tema e variazione.

Dopo aver finito di scrivere la prima parte, ho iniziato a chiedermi un titolo. La sensazione che ho avuto è stata quella di qualcosa che mi è arrivato dai tempi antichi.

All'improvviso, inaspettatamente e senza una ragione che potessi identificare, mi è venuta in mente la parola “Télos”. L'ho cercata su Wikipedia e ho scoperto che “télos (greco: τέλος lit. 'fine', 'scopo' o 'meta') è un termine usato dal filosofo Aristotele per indicare la causa finale di un organo o di un'entità naturale, o dell'arte umana”.

Questo è quanto. L'obiettivo, il fine, lo scopo: è tutto in sé e per sé: la Musica. Come già sappiamo, “Music is the best”.

I simboli sacri di Mu“: è il titolo di un vecchio libro di James Churchward. Churchward chiamava “Mu” un ipotetico continente perduto nell'Oceano Pacifico. È ormai chiaro che questo continente non è mai esistito, ma “Mu” rimane una parola affascinante che nel corso della sua lunga storia ha assunto una notevole quantità di significati e usi. Come carattere cinese, “Mu” (無) è usato per esprimere l'assenza di qualcosa, ma anche il nulla, l'inesistenza o l'impossibilità. È interessante notare come 無 esprima anche la

“Pura consapevolezza, precedente all'esperienza o alla conoscenza”.

E fra i tanti suoi significati, c'è anche quello di... danzare XD

Copertina di una edizione italiana di "Sacred Symbols of Mu"

“Mu” è anche il titolo del mio ultimo brano, un pezzo jazz che inizia in 7/8, prosegue in 4/4, e che torna poi al 7/8 originale. Uno scendere, salire e ridiscendere, dunque; qualcosa che potrei rappresentare come “–+-

Giù, sù, giù. Come in una forma alternativa del carattere “Mu” (quella dei caratteri in sigillo-Shuowen). La potete vedere in figura. Ci vedo due ballerini, uno a sinistra e uno a destra, e sopra di loro il Maestro, che li sovrasta e guida. Giù, sù, giù, “–+–”.

Per accentuare questa interpretazione, sul “volto” di ogni danzatore ho sovrapposto la testa di tre statuette Jōmon.

Dopo tante parole, ecco un po' di Musica XD. Spero vi piaccia!

https://eidon.bandcamp.com/track/mu

Questo è “L' Albatross”, un brano che fa parte del mio album onirico dedicato alla “Ballata del Vecchio Marinaio”. Ogni tanto apro quell'album e vi aggiungo un nuovo foglio; questo ne è stato il primo, vari anni fa. Chissà quando, se, lo finirò...

Il brano racconta in musica gli ultimi istanti dell'uccello che seguiva la nave dell'Antico Marinaio, e viene da lui ucciso con una balestra. Un atto sacrilego, senza senso. Tipico della parte stupida e demoniaca dell'uomo.

Il fortissimo a 1'36'' è la freccia che colpisce l'innocente Albatross.

Ho scritto questo pezzo al pianoforte. È stato questo brano che mi ha portato all'idea di un album dedicato alla “Ballata” di Coleridge.

...Purtroppo, come si può sentire, non ho mai studiato il piano. Ciò nonostante, ci ho provato. Dovrete perdonarmi le tante imperfezioni di questa registrazione.

Il pianoforte è un vecchio mezzacoda belga, un Hautrive. Vecchio ma affascinante, io credo.

Spero che “L'Albatross” vi piacerà! Si trova anche sul mio #bandcamp: https://eidon.bandcamp.com/track/the-albatross

μουσική τέχνη” è un brano un po' diverso dai soliti; nasce come brano per una formazione metal, i Mathemorphosis. In realtà lo stile non è quello giusto, si tratta di progressive rock, con chiari accenni alla musica dei King Crimson e di Adrian Belew.

E' la classica formazione “hard”, con chitarre distorte, bassi, e batterie. Si chiude però con una chitarra acustica. Mi sono divertito molto a scriverlo, ma soprattutto a cantarlo. Ho fatto qualche piccolo esperimento... psichedelico ^_^

Il brano chiude il mio secondo album, ii, che si può ascoltare e scaricare su Bandcamp:

Davvero mi piacerebbe un giorno essere al basso e suonare i miei brani in una “vera” band. Chissà se la musica riuscirà a fare avverare il mio sogno!


μουσική τέχνη” è di Eidon ed è © Eidon (Eidon@tutanota.com). All rights reserved.

Come sempre mi lascio catturare dalle musiche e dai ritmi che mi fanno visita. Così è stato anche con questa Giga. Un calderone di temi sovrapposti, per dulcimer + flauto, fiddle, contrabbasso, batteria, e woodblock. Come vorrei vederla danzare, questa mia giga, da un gruppo di giovani in vesti medioevali...

...Sognare non costa niente.

Le foto le ho fatte nel bellissimo Belgio, a Leuven, Kessel-lo e Rotselaar. Immagini al di fuori del tempo, che mi sono sembrate idonee all'atmosfera di questo brano.

Le dissolvenze sono state realizzate con txt2srt.

Un grazie a Gustavino Bevilacqua per i suoi consigli musicali!

Composto tra il 23 febbraio ed il 2 marzo 2021. © Eidon (Eidon@tutanota.com). All rights reserved.

Grundgestalt è una parola tedesca che significa forma fondamentale. La forma fondamentale, in musica, è un concetto introdotto da Schoenberg per indicare l'idea che è fondamento di un brano musicale. Questa idea di base, in Schoenberg, non è solo l'idea dalla quale “parte” un brano; in realtà quella idea è il brano stesso, o meglio il suo gene entro il quale già tutto il brano è contenuto e dal quale tutto il brano è derivabile attraverso una procedura meccanica, deterministica. Il Grundgestalt quindi è la forma più compatta per esprimere un brano musicale; un genotipo dal quale si puo' derivare automaticamente un fenotipo complesso, eppure già tutto contenuto nel seme iniziale. In un certo senso, è la forma più compressa di una certa informazione musicale, il brano sviluppato. Grundgestalt è dunque la forma fondativa, di base, di una idea musicale complessa.

Questo, Schoenberg lo dice molto chiaramente nel suo articolo del 1950, nel quale afferma:

“Tutto quel che accade in un brano musicale è l'infinito rimodellarsi della forma di base... Non c'è nulla in un brano musicale se non quanto deriva dal tema, scaturisce da esso e può essere ricondotto ad esso; per dirla ancora più strettamente, nient'altro che il tema stesso.”

Quindi il tema è il Grundgestalt, ed è allo stesso tempo il brano musicale che un certo algoritmo decomprime. O, potremmo dire, realizza (rende reale), o fa nascere. Mi piace pensarlo anche come un isomorfismo che conserva il significato passando da un dominio genotipico ad uno fenotipico.

I miei piccoli Grundgestalt

Io non so cos'era nella pratica il Grundgestalt per Schoenberg. In effetti proprio non capisco come abbia potuto creare un modello compositivo come questo senza l'ausilio di computer moderni. Ma io, che vivo in un'epoca diversa, con relativa facilità ho potuto giocare con modelli compositivi basati sul Principio di Schoenberg. L'idea deriva dalla definizione di sistema dinamico: si ha una funzione f ed un valore di dominio x; si calcola f(x) e lo si utilizza di nuovo come input a f (si suppone naturalmente che f(x) sia ancora parte del dominio di f). Quel che si ottiene è una serie di valori:

x, f(x), f(f(x)), f(f(f(x))), ...

e cosi' via. La matematica dei sistemi dinamici studia le proprietà di queste serie al variare di x ed f. Ed è questa la matematica dei Grundgestalt, nella quale x non è altro che il tema di cui parlava Schoenberg!

Ecco allora che è possibile, ed anche semplice, creare un modello compositivo che segua la teoria di Schoenberg. Se la mia funzione f agisce su un dominio fatto di oggetti musicali, la serie di valori x, f(x), f(f(x)), eccetera, essa crea una composizione musicale. E questa composizione musicale deriva, necessariamente, dalla scelta di f e dalla scelta di x. In un certo senso,

non vi è niente in quel brano musicale se non x; tutto scaturisce da x e può essere ricondotto a quel “tema iniziale”.

Mi piace chiamare Grundgestalt quei brani musicali che rispondono a questa definizione — a questa matematica. Ed i miei brani sono proprio dei Grundgestalt. Utilizzo due funzioni f (una delle quali è computata da questo programma) e come x delle semplici stringhe alfanumeriche. Alcuni risultati sono al mio orecchio sorprendenti, inspiegabili. Si possono ascoltare qui e qui.

Una piccola selezione di Grundgestalt...

...che ampliero' poco alla volta:


license This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. Author is Eidon.

license Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. Ne è l'autore Eidon.


Addendum – Zappa's Big Note:

“Everything in the universe is ... is ... is made of one element, which is a note, a single note. Atoms are really vibrations, you know, which are extensions of THE BIG NOTE ... Everything's one note. Everything, even the ponies. The note, however, is the ultimate power, but see, the pigs don't know that, the ponies don't know that ...”

(Spider in Very Distraughtening ~ Lumpy Gravy)