I miei piccoli Grundgestalt

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Strano romanzo, “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath”. Certamente non dei meglio riusciti di #Lovecraft, a suo stesso giudizio; eppure, le immagini che Kadath sa creare non sono da meno di grandi opere e più formalmente perfette di HPL. E' forse per questo che il mio ultimo brano si chiama Kadath. Per chi ama Lovecraft, Kadath è un luogo speciale — vi si incontrano personaggi lasciati in altre storie — come un certo pittore di Boston.

Per il video ho creato dei sottotitoli estrando dal libro delle frasi che mi hanno colpito quando l'ho letto qualche giorno fa. Il testo, tradotto da Gianni Pilo, è disponibile qui: https://www.queendido.org/HPL-Kadath.pdf

Maggiori informazioni su Kadath, Lovecraft, Randolph Carter ed il Ciclo del Sogno sono disponibili a partire da questo nodo: https://it.wikipedia.org/wiki/La_ricerca_onirica_dello_sconosciuto_Kadath

Il video è stato processato con un software che ho scritto io e che è disponibile qui.

Kadath è anche su #FunkWhale

e su #PeerTube

Musica e video sono © Eidon (eidon at tutanota dot com). All rights reserved.

Ecco i sottotitoli:

1 00:00:02,120 —> 00:00:10,700 Kadath. By Eidon, Eidon@tutanota.com. Musica e immagini © Eidon, All rights reserved.

2 00:00:10,700 —> 00:00:22,000 Testo tratto da “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath”, di H. P. Lovecraft. Traduzione di Gianni Pilo.

3 00:00:22,000 —> 00:00:42,500 L’intera zona sottostante non era altro che tenebre, pervase di un sacro terrore, che si allungavano da profondità infinite ad altezze infinite.

4 00:00:42,500 —> 00:00:53,000 C’erano delle torri su quella vetta titanica, delle orribili torri a cupola che si susseguivano l’una accanto all’altra in innumerevoli ammassi nefasti,

5 00:00:53,000 —> 00:01:04,000 e bastioni e terrazze di uno splendore stupefacente e minaccioso

6 00:01:04,000 —> 00:01:14,000 che si stagliavano, neri e lontani, contro l’arcata stellare che brillava minacciosa sull’estremo orizzonte

7 00:01:14,000 —> 00:01:25,100 e sorvegliavano con i loro orrori le immense distese sconfinate di un gelido mondo polare che non è dell’uomo.

8 00:01:25,100 —> 00:01:35,000 Poi, improvvisamente, le nuvole si diradarono, e le stelle splendettero spettrali dall’alto. Più si allontanavano, più aumentava la velocità del volo,

9 00:01:35,000 —> 00:01:41,000 finché la loro rapidità pazzesca sembrò superare quella di un proiettile di fucile e raggiungere quella di un pianeta in orbita.

10 00:01:41,000 —> 00:01:46,500 “Innalzati soltanto fino a quando sentirai il canto lontano dell’etere più alto.

11 00:01:46,500 —> 00:01:55,800 Sopra di esso si annida la follia;

12 00:01:55,800 —> 00:02:06,500 quindi, trattieni lo Shantak quando sentirai la prima nota.”

13 00:02:06,500 —> 00:02:14,500 Era una canzone, ma non proveniva da una voce umana. La cantavano la notte e le sfere celesti,

14 00:02:14,500 —> 00:02:24,000 e risaliva al tempo in cui erano nati lo spazio, Nyarlathotep e gli Altri Dei.

15 00:02:24,000 —> 00:02:38,500 Ci furono di nuovo un firmamento e il vento; Ci furono gli dèi, le entità e i desideri; la bellezza e il male;

16 00:02:38,500 —> 00:02:43,900 e l’urlo lancinante della notte

17 00:02:43,900 —> 00:02:48,000 che era stata derubata della sua preda.

18 00:02:48,000 —> 00:02:55,000 Sognando gli dèi dello Sconosciuto Kadath che tanto cercava

19 00:02:55,000 —> 00:02:59,500 Carter era finalmente arrivato sul Monte Sconosciuto, nel Gelido Deserto

20 00:02:59,500 —> 00:03:10,500 dove lo Sconosciuto Kadath, coperto dalle nuvole ed incoronato di stelle ignote, custodisce in segreto,

21 00:03:10,500 —> 00:03:20,000 avvolgendolo nella notte, il Castello d’Onice dei Grandi Antichi che gli stessi dèi negavano ai suoi sogni.

22 00:03:20,000 —> 00:03:29,500 Gli dèi del Sogno che meditano nascosti sulle nuvole sullo sconosciuto monte Kadath,

23 00:03:29,500 —> 00:03:43,000 nel Gelido Deserto in cui nessun uomo osa avventurarsi.

24 00:03:43,000 —> 00:03:48,410 Testo: frammenti tratti da “The Dream-Quest of Unknown Kadath”, di Howard Phillips Lovecraft.


I call “imaginary soundtracks” those compositions that are orphan of... the movie, or the anime, they are meant to be a soundtrack of.

“Kadath” is one such “imaginary soundtrack”: regrettably, there's no motion picture retelling H. P. Lovecraft's “Dream-quest of Unknown Kadath”. As yet. My personal dream is in fact to find someone willing to create one such movie, and that would be willing to make use of my music for it ^_^

And that is why I post it here: “Kadath”, inspired by the mighty visions that the reading of Lovecraft's novella evoked in me. I hope one day to fulfill my own... dream-quest!

post

Di M Disdero – Taken at Oppede, Luberon, France, CC BY-SA 3.0, Collegamento

S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S

Music by Eidon, © Eidon, all rights reserved. Video by Eidon, © Eidon, all rights reserved.

More on https://eidon.bandcamp.com/

On #PeerTube.uno:

On #FunkWhale.it:

Also on 'u tùbb

Di G.steph.rocket – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wiki

Video created with Permutation/Feedpovray.

Orochi (おろち), di Kazuo Umezo.

Orochi è un mio piccolo esercizio di composizione. Un brano dedicato al famoso manga おろち di Kazuo Umezo.

Le tre voci di Orochi sono affidate a contrabbassi pizzicati, batteria, chitarra elettrica e classica, liuto.

Il video è una rappresentazione tridimensionale del Grundgestalt generato dal seme “0011112222222” con il software Permutation-feedpovray.

Spero vi piacciano!


Composto tra il 22 e il 24 ottobre 2020. © Eidon (Eidon at tutanota.com). All rights reserved.

Questo brano si chiama 金曜日でした, kinyobi deshità. Significa “era un venerdì”, che è una frase della canzone che amo di più dei Matia Bazar. Quel canto e controcanto che si scambiano mi fanno letteralmente impazzire ^_^

*"...notte di silenzi e di luna piena", dicevano i Matia Bazar in questa stupenda "Fantasia"* Si chiama così per celebrare il giorno che amo di più, il preludio alla fine della settimana. Il giorno dell'oro, come dicono i giapponesi -- da cui il titolo. La parte di basso mi è venuta in mente mentre tornavo a casa, ed il resto l'ho scritto di getto -- una specie di improvvisazione a tavolino, senza ripensamenti. Poi ho orchestrato in semplicità: contrabbasso, poi piano; un tocco di kalimba e infine un pizzico di woodblock. Tutto qui. Spero che vi piaccia. Buona fine settimana! ---- Su #peertube:

Su #funkwhale:

Su #mastodon:


“金曜日でした” è stata scritta e orchestrata da Eidon il 16 ottobre del 2020. Tutti i diritti sono da interdersi come riservati all'autore. © Eidon, Eidon@tutanota.com. All rights reserved.

A Bach penso spesso. Ha fatto cose che non mi è possibile arrivare a concepire o lontanamente comprendere. Premesso questo, mi diverte scrivere questi piccoli brani. Sono pieni di errori ed orrori, ma fa niente, dai... Si tratta di un gioco.

Ecco allora due plagi Bachiani che ho perpetrato:

Plagio Bachiano no. 2, su #funkwhale

Plagio Bachiano no. 1, su #funkwhale

Plagio Bachiano no. 2, su #peertube

Plagio Bachiano no. 1, su #peertube


© Eidon (Eidon at tutanota dot com). All rights reserved.

E insomma, ieri tra lavoro e commuting sono state 14 ore. Poi a casa non volevo “chiudere” la giornata... sono andato a dormire tardissimo.

Però ho finito un esercizio di composizione! Si chiama “Plagio Mozartiano”... per ovvi motivi ^_^'

Eccolo qua:

(#funkwhale) (#peertube) Le soundfonts sono quelle del [Blanchet (un clavicembalo del Settecento, dicono)](http://sonimusicae.free.fr/blanchet1-en.html), poi contrabbasso pizzicato e con archetto, e clarinetto. ![](http://sonimusicae.free.fr/Blanchet.jpg) *Il Blanchet 1720. Mozart sarebbe nato 36 anni dopo la sua costruzione.* Una piccola cosa, per gioco. Composta tra il 4 ed il 6 ottobre 2020 da Eidon (əido⟂n), @Eidon@mastodon.bida.im. Copyright by Eidon (Eidon at tutanota.com). All rights reserved. ---- Novità delle novità, il caro amico Wim (@wim@octodon.social) ha creato una nuova orchestrazione per il mio "plagio"! Mi piace tantissimo, specialmente flauto e clavicembalo... Eccola qui:

...è un ostinato lisergico, ossessivo, psichedelico, minimale, bene o male. Si basa su due sole voci, di cui una, il basso, si ripete ostinatamente. Un andamento lento, come un abbandonarsi, un annullarsi. Scritto di getto, ieri notte. Si, un brano notturno — un brano blu scuro. Lyssssardgig Yggdrassssil...

Eccolo su #peertube

e su #FunkWhale

Su #Bandcamp, il brano in formato lossless e tutto l'album che sto scrivendo.

Photo by Josh Sorenson from Pexels


Lysardgig was composed on October 2 2020. © Eidon (Eidon at tutanota.com). All rights reserved.

Esercizio dopo esercizio, forse stavolta ho tirato fuori qualcosa di buono. Ecco Tango y Preludio por Astor, di Eidon. La foto è Trani, la cittadina che il nonno di Piazzolla lasciò per tentare la fortuna in Argentina. Per nostra fortuna.

Di Tommytrani di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons., CC BY-SA 3.0, Collegamento

Il brano si divide in due parti: “Tango” è per chitarra classica, chitarra elettrica, contrabbasso, batteria; “Preludio” è invece per clavicembalo. Sono molte diverse — spero che vi piacciano!

Creato l'11 e 12 settembre 2020.

© Eidon (Eidon@tutanota.com) Tutti i diritti sono riservati.

Non so se si è capito, ma io sono parecchio appassionato di quel genere musicale degli anni '70 noto col nome di progressive rock. Band come i King Crimson, i primi Genesis, gli Yes, ed ovviamente i miei prediletti Gentle Giant (che sempre hanno negato di fare progressive rock XD).

Quella musica fa parte di me, ci son cresciuto; come fanno le reti neuronali artificiali, cosi' la mia mente poco a poco ha assorbito certi stilemi, design patterns, modelli compositivi di questi grandi gruppi. E forse, un pochino, se ne è appropriata. Probabilmente è questo il motivo per cui questo piccolo brano che ho scritto con Hydrogen e Tuxguitar è un qualcosa che “riconosco” come progressive — in questo caso, come “King Crimsoniano”.

Ecco allora questo brano per chitarra overdrive, basso, batteria, e flauto shakuhachi (尺八). Eh si, perché un'altra grande mia fissazione, come qualcuno avrà forse già notato, è il Giappone.

Si chiama Crimson —– eccolo:

(#funkwhale)

(#peertube)

© Eidon (Eidon@tutanota.com). All rights reserved. desrever sgnorw llA

Un Uccello di Fuoco nei cieli del Mare del Nord! Foto distribuita con Licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International License
Creative Commons License.

(Brano scritto il 21 agosto 2020; testo scritto il 23 agosto 2020).

“Le profonde montagne del karma” è uno dei versetti dell 'Iroha, forse il più perfetto pangramma mai composto: un testo che utilizza ogni carattere di un alfabeto – in questo caso, il sillabario giapponese – esattamente una volta. I miei ringraziamenti vanno al caro amico Wim per avermi introdotto all'Iroha.

Testo calligrafato con inchiostro indiano su due pezzi di carte washi. Periodo Meiji-Taisho, inizi del XX secolo, Giappone. Cornice acrilica. L'ultima frase del Poema, 'e-hi-mo-se-su-n', è mancante. Alcune macchie e un degrado da invecchiamento sono evidenti “.

E' per me di particolare interesse che l'Iroha sia stato inizialmente attribuito a Kūkai, il fondatore della setta esoterica buddista giapponese “Shingon”, della cui vita e pensiero ho di recente appreso grazie all'affascinante libro di Massimo Raveri Il Pensiero giapponese classico (ISBN 9788806165871).

Una lettura affascinante ed altamente consigliata: il libro di Massimo Raveri [Il Pensiero giapponese classico] (https://www.einaudi.it/catalogo-libri/filosofia/testi-generali/il-pensiero-giapponese-classico-massimo-raveri-9788806165871/).

Wikipedia fornisce gentilmente la traduzione inglese del professor Ryuichi Abe, che io ho cercato di rendere in italiano come segue:

Anche se il suo profumo persiste ancora la forma del fiore si è dispersa Per chi mai la gloria di questo mondo resterà immutata? Lasciandoci oggi alle spalle le profonde montagne dell'esistenza evanescente Mai più ci lasceremo andare alla deriva, come ubriachi, nel mondo dei sogni superficiali.

Non vi sembra quasi la contropositiva di “Forse un mattino andando in un'aria di vetro”? E quella frase, “la forma del fiore”, non ci fa pensare a Umberto Eco? “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”...


“Le profonde montagne del karma” è anche un Grundgestalt, disponibile su

Inizia con un assolo di pianoforte, quindi entra un flauto uduhachi, seguito da congas; seguono basso e percussioni; poi baya suwuk, e infine percussioni africane. I vari strumenti poi escono uno per uno, come gli attori dalla scena di uno spettacolo teatrale, fino a quando solo il primo e l'ultimo rimangono sul palco e concludono il pezzo. Mi fa pensare a Pirandello più che al teatro giapponese...


Ho composto questo brano il 26 luglio 2020. © Eidon (Eidon@tutanota.com). Tutti i diritti sono riservati.