Amore mio

Amore mio, nelle tenebre confuse del mio essere, appena fatta donna ti incontrai. Ero un bruco, ti guardai negli occhi e dissi: “Che posto è questo, non dovrei stare qui”.

Tu sorridendo mi dicesti: “Vuoi ballare ?” Quel ballo fu il mio primo incontro con te, e con il corpo di un’altra donna, così vicino, così caldo. “Vuoi venire con me ?” ti risposi “Portami dove vuoi, sono tua”.

E tu mi portasti tra le stelle di una galassia piena di baci e di carezze, dove bevemmo l’una dell’altra, e del mio amore ti colmai. Ma l’amore non si fonda sulla menzogna e decisi di aprirti il cuore, tu subito mi chiudesti il tuo.

Mi trovai a cadere in un baratro senza fondo, tentai di finire la mia vita appena iniziata, ma in questo mondo è impossibile morire, mi annullai, ma non era giusto.

Ti incontrai più volte e più volte mi ignorasti, mi togliesti anche la parola, volevo solo dirti “Addio, amore mio”. Il tuo disprezzo mi causava più dolore di un coltello conficcato in petto. Ti guardai, ti supplicai con lo sguardo, ballai a lungo per te.

Il tuo odio e la mia vergogna non ti bastavano, volevi farmi male e ci sei riuscita, mi hai privato della mia casa, del mio mare, dei miei sogni quando la sera andavo a dormire.

Ma l’umiliazione ha un limite e tu lo hai superato. Strapperò il tuo ricordo in mille pezzi, distruggerò i momenti passati insieme, spegnerò quelle stelle ad una ad una, e ti lascerò prigioniera nel tuo letto di arroganza.

Ti toglierò di dosso i tuoi vestiti, sempre gli stessi, e gli darò fuoco, spezzerò la tua collana di diamanti, troppo bella per stare su di te, calpesterò i tuoi capelli di plastica, e accecherò i tuoi occhi di pietra.

Perché tu sei rimasta verme ed io sono diventata una farfalla, tu sei prigioniera ed io sono libera, tu usi le persone per il tuo godimento ed io le amo con il cuore, perché, nonostante tutto, io, Giada, sono più donna di te.

Giada