Sorelle

Sento il rumore della corda sul legno, sotto di me non c’è più nessuno, un vento caldo e stanco mi fa dondolare.

Sono morta da più di un’ora ma il tempo non fa differenza. Non so cosa mi hanno fatto, già da prima mi ero spenta.

Non ricordo molto, un rumore lontano, urla, grida, violenza, le mie ultime parole nella gola gridate per salvarla.

“Corri, corri, scappa via” vedo le sue gambe magre e nude balzare lontano salvati almeno tu, sorella mia non ho paura di morire se tu vivrai.

Il vento mi fa girare come una bambola di pezza, lo sguardo intorno e tu sei lì, no, all’altro ramo. Il dolore mi apre dentro, dolce fiore, che ti hanno fatto ?, perdonami, se io potevo ti avrei protetta con la mia anima.

Una luce all’improvviso mi pervade tutta, la tua voce che mi chiama è bella, limpida, “vieni da me, sorella mia”, come sei bella nel giardino della tua infanzia, “giochiamo insieme, vuoi?”.

Giada

(Il 29 maggio 2014 due adolescenti indiane ‘dalit’ (senza casta) di 14 e 15 anni sono state violentate e impiccate ad un albero di mango. La notizia, per me, è stata come una pugnalata al petto. Le ricorderò e pregherò per loro per tutta la vita. Addio e siate felici almeno nell’aldilà.)