Occhi di cerbiatta

Lo sapevo che sarebbe finita così, nuda davanti a lei. Dalla prima volta che la vidi. Eravamo davanti alla scuola e lei si era seduta sul mio motorino. La vidi da lontano e sentii qualcosa, non so descrivere cosa fosse, era la prima volta. Mi avvicinai e lei mi fissò negli occhi. Passò un attimo che a me sembrò lunghissimo. “Non dirmi che sto seduta sul tuo motorino”, “Ehm... si, te lo devo dire per forza”, ridemmo insieme. Lei mi fissò di nuovo “Lo sai che hai due occhi da cerbiatta?”, io rimasi di stucco... “G... grazie” riuscii a dire. Salii sul motorino e andai via col cuore a mille. Appena svoltato l'angolo dovetti fermarmi, il cuore era impazzito, non riuscivo a respirare, stetti così diversi minuti, ripensando al suo sorriso.

La rividi nei giorni successivi e ogni volta che mi salutava io sentivo un brivido. C'era tra di noi una forza di attrazione al di là di ogni limite. La sognavo la notte, la sua cerbiatta... sognavo di stare nuda davanti a lei, così, indifesa, offrendo tutta me stessa senza remore.

Ora stavo veramente lì, nella sua stanzetta chiusa a chiave. Il mondo fuori, solo noi due. “Sei la mia cerbiatta” disse. Quello era stato per me un ordine, come a dire “Spogliati che ti voglio”. Mi tolsi tutto, mentre lei mi guardava, il cuore mi batteva forte, forse lei lo sentiva battere, era un tamburo assordante. “Vieni qui” mi disse. Io feci un passo avanti. I miei seni rabbrividivano, i capezzoli duri. Lei mi strinse a sé in un abbraccio soffocante, sentii il calore del suo corpo attraverso i vestiti, le sue dita carezzare la mia schiena.

All'improvviso la sua mano tra le mie gambe, la mia mente salì sulle nuvole, la testa mi girava vorticosamente, stavo per cadere e mi abbandonai su di lei. Non volevo resistere, volevo farle capire di essere completamente sua, volevo con tutta me stessa essere sua.

Mi stese sul suo lettino e si spogliò. Era bellissima, una dea per me, un sogno in carne ed ossa. Si stese su di me ed io provai l'esperienza più sconvolgente che una ragazza possa mai provare.

Alla fine ci rivestimmo e ci baciammo a lungo.

Non la rividi più, forse cambiò scuola, oppure cambiò città.

Forse non era mai esistita, frutto solo della mia fantasia.

In ogni caso: grazie, amica mia.

Giada