Il valore della solitudine
Stasera è il sabato santo, il giorno prima di Pasqua e siamo chiusi dentro, come molte persone in Italia e nel mondo. Non mi va di essere allegra, positiva. Mi sento sola, anche se questo sentimento è mio amico. Non ne soffro, mi piace la solitudine, anche se a volte è pesante perché le persone che amo vorrebbero che non lo fossi. Ma per me non è un problema... sono nata sola... sono sola da quando ero bambina, ammesso che io sia mai stata bambina. Non ho mai fatto le cose che fanno le bambine normali, ero giudiziosa, calma, introversa, sognante e a volte triste. Mettete tutte queste cose al maschile e quella ero io. Ho frequentato una scuola troppo impegnativa per me ed ho avuto amici troppo superficiali con i quali non avevo nulla in comune. Non mi sono mai integrata, troppo profondi i miei pensieri e troppo alti i miei sogni per poterli condividere con altri. Il mio universo interiore, molto più vasto di quello reale, mi faceva viaggiare su altri livelli di coscienza. I primi amori sono stati un disastro... la mia timidezza mi ha sempre bloccato. A volte mi chiedo come io abbia fatto a trovare una compagna per la vita... dovevo essere ubriaca quella sera. Molte lune sono trascorse da allora, dai tempi della scuola, dai tempi delle preoccupazioni e delle litigate in casa perché non riuscivo ad avere voti sufficienti. Ma io ero così, sono ancora così. Capace di grandi pensieri e completamente inutile nelle piccole cose. La solitudine. Da che mi ricordo io sono sono sempre stata sola, lei è una mia compagna di vita. Forse una delle poche che mi capisce. Anche questa quarantena, chiusi in casa, non mi pesa più di tanto. Non sono mai stata entusiasta delle uscite, delle gite. No, non sono depressa, amo la vita e le persone, amo questo mio essere uomo-donna, donna-uomo. Le mie due anime fuse insieme. In questa sera, la sera prima di Pasqua, troppi anni fa, mi trovavo in chiesa, insieme ai miei amici Scout, i miei amici per la vita, ad organizzare la veglia, una veglia dove più che vegliare dormivamo sulle sedie... ma era molto bello. Allora non lo sapevo, ma avrei rimpianto quei momenti mille volte, e mille volte li avrei ricordati, cercando nella memoria sguardi, voci, sorrisi. Qualcuno ci ha lasciato, in giovane età... una delle mie fidanzate immaginarie, quelle ragazze che mi facevano battere il cuore ma non lo hanno mai saputo. A loro va anche il mio pensiero stasera, a lei in particolare, Marinella, scomparsa prima dei 40 anni. No, non sono triste, sono felice perché lei è stata felice, perché ha sposato il mio più caro amico ed è come avesse sposato un pò anche me. Sapeva della donna che c'è in me? no. Nessuno nel mondo reale lo sa. Ma io l'ho amata tanto nei miei sogni e l'ho baciata a lungo stringendola tra le mie braccia per proteggerla da tutto il male del mondo. Quel male che l'ha strappata dalla sua famiglia. La solitudine. La solitudine è quel sentimento che si vive in mezzo alle persone, tra la folla di ogni giorno. Stasera starò con la mia famiglia, spero serenamente come spero lo sia ognuno di voi, anche se molte famiglie saranno tristi nel ricordare i loro cari che non ci sono più, o staranno in ansia per quelli che sono in ospedale. Nessuno leggerà questo mio scritto, o forse una sola persona, chissà. Non importa. Buona Pasqua comunque.
Giada Alessandra Nefertiti Grace