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millenovecentosessantaquattro

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Folk Singer Γ¨ stato uno dei momenti piΓΉ intensi della straordinaria e imponente storia artistica di Muddy Waters. Fu un disco β€œunplugged” quando questo termine non era certo in voga.

Fu un’esperienza che permise all’uomo dalle grandi mani, dalla voce tonante e dal sorriso contagioso di ritrovare e trasmettere la forza libera e impetuosa del blues. Un viaggio attraverso le radici, giΓΉ nel delta del Mississipi, dove era nato e dove aveva incontrato per la prima volta quella che sarebbe diventata la sua musica.

All’inizio Waters non era per niente convinto, fu infatti la sua casa discografica; la Chess, ad avvalorare il progetto, l’esito fu sbalorditivo. La Chess voleva ampliare il pubblico di Waters, e legarlo al termine β€œfolk” (che in quel periodo riscuoteva grande successo in America).

Fu così che Waters lasciò a casa le chitarre elettriche, gli amplificatori e soprattutto i musicisti del suo gruppo. E, anche se non venne fuori quello che esattamente voleva la Chess, venne fuori qualcosa di vibrante che confermava quanto Waters fosse padrone della sua arte.

Senza il pulsare degli strumenti elettrici, senza quel suono che aveva caratterizzato le incisioni precedenti, la sua voce era piΓΉ che mai profonda e prepotente.

Il repertorio Γ¨ composto da brani familiari per Waters, ma con qualcosa in piΓΉ, qualcosa di nuovo, piΓΉ Canto & Chitarra, Γ¨ il risultato Γ¨ sorprendente. Waters racconta i suoi problemi, ricorda le sue donne e la sua solitudine diventa quella di tutti, in fondo il Blues Γ¨ questo, Folk Singer Γ¨ questo.

#millenovecentosessantaquattro

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